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November Criminals

Regia di Sacha Gervasi vedi scheda film

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La recensione su November Criminals

di Furetto60
5 stelle

"Thriller" dal taglio esistenzialista.Ispirato ad un romanzo di Sam Munson,parte bene ma poi affonda. Sostanzialmente noioso

A Washington, vive Addison Schacht, un ragazzo di diciotto anni, che frequenta l'ultimo anno di liceo, è un grande appassionato dell'Eneide, che non perde occasione di citare, suscitando lo scherno dei compagni. Vive con suo padre, rimasto prematuramente vedovo e perciò molto incline all’alcol. Non è uno studente simpatico e popolare, anzi tutt’altro, è apatico, abulico e non nutre molti interessi, infatti non ha amici. Non ha particolare necessità di denaro, eppure per il gusto della trasgressione, spaccia erba ai suoi compagni, che lui stesso poi fuma insieme a Phoebe, la sua unica amica all’inizio, poi in seguito la sua ragazza. La routine di Addison viene interrotta da un tragico evento, l’omicidio di uno dei suoi compagni di classe, Kevin Broadus, un ragazzo di colore. Frettolosamente rubricato e archiviato dalla polizia, come conseguenza di uno scontro fra gang rivali.Questa tesi non convince, Addison che pur non frequentando assiduamente quel compagno si era fatto l'opinione che fosse sostanzialmente un bravo ragazzo, non coinvolto in giri malavitosi, dunque ritiene trattarsi di altro, cosi comincia ad indagare per conto suo, ma a parte Phoebe nessuno sembra prendere in considerazione le sue perplessità. Per lui questo delitto diventa una vera e propria ossessione. A nulla valgono i tentativi del padre e della mamma di Phobe, per tentare di dissuaderlo. La polizia peraltro ha chiuso il caso e non lo riceve neppure e il preside lo diffida dall’impicciarsi. Tuttavia malgrado gli impedimenti e le minacce, continua imperterrito la sua indagine personale,scavando nel mondo che frequentava la vittima,presto il suo girovagare si trasforma  in una esplorazione esistenziale, tra i tanti interrogativi della vita e al contempo una pericolosa gimcana, per scansare gli inganni e i pericoli, di una comunità cinica e spietata. La voce narrante che ci spiega tutta la storia è proprio la sua, quella del protagonista, è lui che parla direttamente agli spettatori e sapendo già quello che succederà, anticipa quindi piccoli scampoli  di eventi futuri, per poi entrare in dettaglio, in quello che poc’anzi aveva appena accennato. Ispirato all’omonimo romanzo di Sam Munson, sua opera prima. Questo tentativo di thriller psicologico parte bene, con buoni presupposti, ma poi la storia si avvita su se stessa e non decolla mai. Ovviamente  il film non molto brillante,non invoglia la lettura del libro da cui è tratto.

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