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Jason Bourne

Regia di Paul Greengrass vedi scheda film

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La recensione su Jason Bourne

di mc 5
10 stelle

Questo film si pone come il padre di tutti thriller-action, decisamente. E chiunque lo avrà visto (o lo vedrà) non potrà che condividere la mia affermazione dopo aver incassato le due lunghissime sequenze collocate nei momenti finali del film. Nella prima assistiamo ad un inseguimento fra automobili di notte in piena città, tra strade ed autorimesse, che è una roba da capogiro, ma sul serio, un delirio. L'altra sequenza ci mostra un corpo a corpo estenuante al cardiopalma tra Vincent Cassel e Matt Damon. Si tratta di due scene che piu' action di così non credo sia possibile ma girate (direi quasi coreografate) con una maestria inarrivabile. E dopo questo action sarà inevitabile esser tutti piu' esigenti e piu' selettivi nell'affrontare pellicole d'azione. Diciamo subito una cosa. Il cast vabbè è stellare e non ci piove (piu' avanti scenderò nel dettaglio) ma in questo film i veri Maestri sono due. Il celebre regista Paul Greengrass che qui raggiunge il top della sua scala professionale ma anche il meno famoso ma qui stratosferico montatore Christopher Rouse che realizza un montaggio inaudito (mai visto uno così serrato, davvero da batticuore). Ma il bello è che nonostante questo sfoggio di abilità tecnica (regìa e montaggio dicevamo) sia chiara una cosa: questo film possiede un'ANIMA, non è un freddo esercizio di stile fatto per arruffianarsi i bimbiminkia smanettatori di videogiochi. NO, no...qui c'è una vicenda dove affiorano dolore, malinconia, rimpianto, insomma il tutto (pur tra un vortice di cazzotti e spari ed inseguimenti) ha una propria valenza direi quasi poetica o letteraria. Operazione dunque riuscita al 100%. E una volta tanto le multisale si riempiono di "palestratini"-minkia per un prodotto di peso e di sostanza e non -per dire- per un'emerita coglionata tipo Suicide Squad (quello sì per smanettoni di videogames). Voglio essere sincero ed ammetterò che degli episodi precedenti non sono stato un fan, non me li ricordo nemmeno piu', ma stavolta ho apprezzato e mi sono davvero divertito, ma anche a sentire molti "Bournologi" pare che questo sia il capitolo piu' riuscito della saga. La trama non mi ci provo neppure a raccontarla, tanto è intricata con troppe ramificazioni e sfumature nei personaggi, alcuni anche psicologicamente complessi. Anche se poi quel che conta (e che domina) è una certa atmosfera che unisce il clima di sospetto (un classico: l'ambiguità delle spie) ad una suggestione di affioranti brandelli di passato che riemergono, sicchè tra paturnie del protagonista e una serratissima guerra di spie, è assai improbabile annoiarsi (bisogna essere pazzi per annoiarsi con un film come "Jason Bourne"). Poi un'altra cosa, anche questa positiva. Le tante, tantissime, scene d'azione, non prevedono (come ci si potrebbe aspettare) nessun siparietto sentimentale patetico o ridicolo, ma solo pause verbali di riflessione (peraltro brevi ma sempre messe in scena in modo credibile, che pure anch'esse non fanno mai calare la tensione allo spettatore). Insomma, come ha ben scritto su Film Tv l'ottimo Andrea Fornasiero: "Un turbinio d’azione vorticoso e implacabile, da vedere e rivedere come un’esaltante esecuzione di puro ritmo cinematografico". E di ritmo, credetemi, qui ce n'è a fiumi. Prima di concludere col cast, è doveroso citare John Powell e David Buckley, autori di un commento sonoro ineccepibile che appare estremamente funzionale a sostenere la tensione che percorre tutto il film. Matt Damon è ormai del tutto a proprio agio in quello che è destinato ad essere il personaggio della sua vita (quello dominante almeno, perchè sappiamo quanto Damon sia in realtà attore versatile). Julia Stiles perfettamente in parte, come pure Vincent Cassel. Quanto poi a Tommy Lee Jones è ormai un'icona vivente di sè stesso, con quel suo viso che è segnato oramai solo da rughe come una volto di legno o un foglio incartapecorito (e non sono aggettivi spregiativi, affatto, perchè quella sua "mascherà" è ciò ne fa una star e lo rende un Grande. Dulcis in fundo, assolutamente, Alicia Wiklander. Non mi vengono le parole. Posso solo dire che me ne sono innamorato. Spero che mi passi. Ma...Dio quanto è bella.

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