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Colossal

Regia di Nacho Vigalondo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Colossal

di Enrique
5 stelle

Il nome “Nacho Vigalondo” mi ricordava qualcuno... E infatti fu autore di un film interessante come Extraterrestre; anch’esso alle prese con la minaccia di giganti “alieni” (nel senso letterale del termine), invero mai manifestatisi, ma estremamente funzionali alla narrazione delle dinamiche relazionali fra i protagonisti.

locandina

Colossal (2016): locandina

Stavolta gli “alieni” sono intrusi del tutto vistosi ed appariscenti, ma la sostanza non cambia molto: mentre la folla osserva sgomenta il dito del saggio, sulla luna si consuma il vero dramma cuore della storia. Una storia di relazioni, ancora una volta.

La goffaggine, la semplicità e la positività lumeggiano tinte chiare nel contesto della prima parte del film. Poi si consuma la prima svolta della consapevolezza (il legame con i propri mostruosi alter ego) e la commedia si fa (soft)monster-movie… ma ancora non c’è bisogno di alzare le difese immunitarie. In seguito, però, preso in un crescendo di stati d’animo sempre più cupi (in cui si radicano ulteriori sgraditi moniti di consapevolezza), il film affonda completamente nel dramma. Un dramma psicologico prima di tutto, conseguenza, appunto, di un’agnizione (la vera natura dell’amico) carica di imprevisto sgomento e fiducia tradita.

Jason Sudeikis

Colossal (2016): Jason Sudeikis

Ecco la commedia fantastica che si fa tragedia (meno fantastica), ovvero il tradimento dell’ingenuità vittima della meschinità possessiva; involuzioni che non mi attraggono, né mi mettono di buon umore.

C’era da aspettarselo (stante le summenzionate premesse sui trascorsi del regista-sceneggiatore) che il dramma delle relazioni pericolose (che chissà fin dove possono spingersi) prendesse il sopravvento sul richiamo della fantasia formato fanciullezza, per cui il risultato è fatto di emozioni discordanti che appagano a metà.

La stessa trovata del cortocircuito elettrico boschivo (da cui tutto origina) risulta alquanto insoddisfacente (anche se difficilmente sarebbe stato possibile reperire una spiegazione anche solo lontanamente aderente alle leggi scientifiche della natura).

Quindi il risultato non appare come un passo avanti rispetto al film Extraterrestre.

Anche se la consistenza di budget (dimostrata su tutti i fronti, anche nel cast) non lo fa neanche indietreggiare.

Ma Vigalondo è ancora giovane e sono curioso di sapere come intenderà usare il pretesto degli “alieni” nel suo prossimo film.

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