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Arrival

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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La recensione su Arrival

di champagne1
7 stelle

La memoria fa degli strani scherzi... Non c'è un inizio non c'è una fine...

12 manufatti alieni si materializzano contemporaneamente in altrettanti posti nel mondo e aspettano. Cosa? E soprattutto come mettersi in contatto con loro? Ogni nazione coinvolta usa i suoi strumenti; negli USA, saranno Louise (semiologa ed esperta di linguaggi) e Ian (fisico teorico) a presiedere la squadra scientifica che affiancheranno i militari nel cercare di rispondere alla domanda prioritaria: qual è il vostro scopo sulla Terra?

Il mistero del linguaggio, questo complesso sistema di suoni e simboli grafici che ci permettono di comunicare e intenderci fra noi.

Sarà poi vero che il modo di scrivere condiziona anche il nostro modo di pensare? usare ideogrammi o l'alfabeto latino ci inducono a vedere la realtà in modo diverso?

"E se esistesse una civiltà in cui si scrivesse con due mani, dai due lati del foglio: bisognerebbe conoscere in anticipo tutto quello che si vuole dire, il numero delle parole, l'esatto spazio che occuperebbero nella pagina..."

 

La comprensione come chiave del rapporto con gli altri. Ma anche con se stessi. Con le cose che ci hanno fatto star bene e con quelle che ci hanno fatto soffrire, in quell'unicum che a volte la nostra visione cronologicamente longitudinale non ci permette di cogliere.

 

Fantascienza vera, quella forse più filosofica, rappresentata in un dramma maturo, che produce tensione nello spettatore, ma al tempo stesso non trascura i temi dell'amore e della perdita anche se in una posizione di sfondo.

 
Villeneuve esalta il ruolo della Donna al centro di tutto, quella che in mezzo a maschi esaltati o impauriti, cerca il bandolo della matassa rifuggendo da facili soluzioni. Amy Adams è l'interprete giusta, con la gamma delle espressioni di cui dispone, a guidarci dall'eccitazione alla paura, dal dolore al sollievo.
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