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The Founder

Regia di John Lee Hancock vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Founder

di ethan
6 stelle

Ray Kroc (Michael Keaton) è un venditore dell'Illinois che, girando lo stato in macchina da un'azienda all'altra, con poco costrutto, tenta a tutti costi di piazzare i suoi  'infallibili' ed 'innovativi' frullatori: quando arriva un ordine di ben sei macchine dalla California, l'uomo rimane stupito e si reca direttamente sul posto per vedere di persona chi ha ordinato gli articoli. Si tratta dei fratelli Dick (Nick Offerman) e Mac (John Carroll Lynch) McDonald, proprietari di un chiosco in cui vendono i loro hamburger, fatti con carne di prima scelta e serviti nel giro di trenta secondi alla clientela.  Lo scaltro Ray intuisce subito il potenziale dell'attività e si associa all'ignara (ed onesta) coppia di piccoli imprenditori, finendo, alla lunga, con una serie di manovre che sconfinano nell'illegale, per soffiar loro di mano il business, creando un impero del Fast Food che a tutt'oggi risulta ancora tra i marchi di maggior successo in America e all'estero.

'The Founder', titolo ironico (non so se volontario o meno) come pochi, è l'ennesimo biopic partorito dal cinema a stelle e strisce, il quale possiede quasi una 'venerazione' nei confronti di tale sottogenere, poiché, tenendo conto solo delle ultime stagioni al cinema, sembrano infiniti i lungometraggi fondati su racconti (accompagnati dalla, a volte 'inquietante', dicitura nei titoli di testa "tratto da una storia vera") di persone che, come si dice in gergo, si 'sono fatte da sè' e, con impegno, abnegazione e, come dice Ray Kroc "perseveranza", ripetendo tale vocabolo come un mantra personale fino allo sfinimento: nell'incipit  - la sequenza migliore del film, in cui, in apparenza, vediamo Michael Keaton parlare e guardare in macchina, ma poi, con un cambio di inquadratura e la mdp più lontana, capiamo che si sta in realtà rivolgendo a un (ipotetico) cliente, che però non rimane ammaliato dalle sue parole - ed in vari momenti del film si assiste ad una variante della messa in scena del 'sogno americano', consentito a chiunque - anche non dotato di particolare ingegno, cultura o abilità - sia armato di buona volontà e specialmente di una dose di pelo sullo stomaco, che sconfina spesso nel raggiro autentico, cosa che, per tutta la durata dell'opera non si comprende mai se venga criticato o meno (propendo per la seconda ipotesi, data l'enfasi con cui viene descritto il resto della vita di Kroc e, in contraltare, la 'fine' dei fratelli McDonald, 'duri e puri' della somministrazione di cibo di qualità - si fa per dire... - ma comunque certamente onesti.

La sceneggiatura, ad opera di Robert D. Siegel e messa in scena con pochi guizzi da John Lee Hancock (ma anche un altro biopic, 'The Blind Side', sempre diretto dal medesimo, non brillava certo per qualità registiche) narra le gesta del furbo Ray, seguendo un canovaccio ben oliato, con iniziale crisi del 'nostro', per poi, una volta scoccata la scintilla, registrare la sua ascesa inevitabile, fino al trionfo, dove niente e nessuno riesce a fermarlo.

Buona la ricostruzione d'epoca e, elemento che risolleva il film, soprattutto il lavoro con gli attori, con un diabolico Michael Keaton che tesse egregiamente - dopo il Riggan Thomson di 'Birdman' - un altro personaggio a tinte fosche e tra i ruoli secondari il duo di 'sfigati' Nick Offerman e John Carroll Lynch nei panni dei visionari ed integerrimi fratelli McDonald, mentre Laura Dern è del tutto sprecata e messa in disparte, in qualità di prima moglie di Kroc, che oltre all'attività dei due fratelli, da buon pescecane, si porta via anche la donna (Linda Cardellini) di un collega d'affari (Patrick Wilson).

'The Founder' è una pellicola interessante ma ambigua e, a tratti, indigesta come i menu consumati nella catena con la M gialla formata dai doppi archi.

Voto: 6.

 

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