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Saint Amour - La strada del vino verso l'amore

Regia di Benoît Délepine, Gustave Kervern vedi scheda film

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La recensione su Saint Amour - La strada del vino verso l'amore

di ragiunatt
3 stelle

Un padre, un figlio e un autista in viaggio tra le lande dei vini di Francia alla ricerca di se stessi. Il padre piange ancora la perdita dell'amatissima moglie, il figlio sciamannato soffre di complesso di inferiorità per le sue origini contadine e vuole liquidare l'azienda agricola di famiglia, il giovane autista esibisce un successo e una sicurezza di se degna di Rodomonte.  I tre viaggiatori si dirigono verso la fiera bovina dove il bue Nabucodonosor, campione della loro stalla, punta finalmente a vincere il primo premio dopo tante delusioni. Durante il loro viaggio incontreranno, una cameriera complicata, un alcolico addio al nubilato, un'agente immobiliare dai facilissimi costumi e altro ancora. Via via che si sviluppa la trama il film acquista contorni fantastici  che conducono verso l'atteso finale felice.

Se lo sfondo caramelloso dell'azione sono ancora una volta i domaines della Borgogna, il regista non si accontenta di aver già messo sul fuoco la carne dei rapporti generazionali tra padre e figlio e le insicurezze sessuali di un giovane: vuole anche convincere lo spettatore di quanta dignità ha la vita contadina, così bistrattata nell'opinione comune. Da troppa ambizione nasce un pasticcio fatto di episodi di pochade con una vaga ambizione moralistica, che restano scollegati tra di loro. Verso la fine del film il regista si rende conto che la storia non sta in piedi e la butta sul fiabesco, che' tanto nel fantastico tutto è lecito.

A parte i buchi di sceneggiatura (quando decidono di partire?  e la prima scena quando si colloca temporalmente?) e lo stereotipo melenso della vita contadina (Gerard Depardieu con una carriola e un forcone in mano davanti a un mucchio di letame alto due piani) il film dovrebbe essere una commedia. Per esempio il figlio si sveglia la mattina dopo l'addio al nubilato vestito da donna e non si ricorda nulla: gli spettatori in sala si sganasciano dalle risate di fronte a tanta originalità.

Si salva nel film la notevole intepretazione di Benoit Peolvoorde. Depardieu pare abbia preso una badilata in testa. 

 

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