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10 Cloverfield Lane

Regia di Dan Trachtenberg vedi scheda film

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La recensione su 10 Cloverfield Lane

di mc 5
10 stelle

Avevo letto un bel po' di cose belle su questo film, ero curioso assai di vedermelo ma....la solita censura di mercato me lo aveva impedito, nel senso che in tutta Bologna-Modena era programmato solo a Casalecchio e SOLO alle 22,40. Scomodo e rompente, cristo. Ma ieri, in una domenica di scoglionatura imperante mi son deciso ad affrontare i disagi del caso e macinando qualche chilometro in più me lo sono voluto "regalare". E ho fatto decisamente bene. Perchè merita, eccome. Due premesse doverose. Il primo Cloverfield (che per molti è un cult) a me non è che non sia piaciuto è che pur avendolo visto non me lo ricordo per nulla (e questo vorrà pur dire qualcosa, in termini negativi intendo). Poi chiariamo subito; penso di essere l'unico essere vivente che non ha mai visto Lost, quindi accantoniamo subito il discorso JJ Abrams del quale so solo che è un riferimento per molti nerd. Ciò detto e incurante di mettere in piazza la propria condizione di capra ignorante, veniamo a cantare le lodi di un sapiente e intrigantissimo mix di thriller, horror, sci-fi, splatter e molto altro. Il tutto miscelato con enorme talento. Sia lode dunque agli attori (bravissimi) ma di loro parleremo dopo, ma il gusto onore va tributato anche alle sei mani del team di sceneggiatori e al valido regista Don (cognomi assurdi vi odio) Trachtenberg (lui peraltro anche autore del soggetto del film). Opera geniale, va detto. Nei climi, nelle atmosfere angoscianti e tremendamente inquietanti. Perchè questo film spaventa sul serio, altro che gli esorcismi del cazzo o i bambolotti viventi alla Boy (puah!). Qui viene magistralmente costruita una vicenda da starci male veramente e sfido a trovare un solo spettatore che ci ghigni sopra, qui si resta davvero avvinghiati in silenzio alla poltroncina della sala. E la tensione angosciosa che divora la protagonista diventa un tutt'uno con quella dello spettatore, al quale non viene lasciato che qualche timido spiraglio per poterne uscire, ancorchè subito ribaltato. Non credo di rischiare lo spoiler se affermo che in questo film se cercate una qualche soluzione che vi convogli verso un ipotetico lieto fine, beh vi sbagliate. Diciamo che la storia certo non finisce bene. Epperò neanche male. Resta sospesa come a dire: spettatore, resta preoccupato. Una ragazza ha un incidente, qualcuno la sbatte fuori strada. Dopo qualche minuto si risveglia ammaccata in un rifugio sotterraneo. Fa la conoscenza d'una specie d'energumeno che le racconta una storia terrorizzante (lui l'ha raccolta per strada e l'ha portata nel suo rifugio blindato). Blindato perchè fuori imperversa una roba del tipo tragedia nucleare voluta dagli alieni. Non è sola, si fa vivo un terzo personaggio che pare collaborare col padrone di casa. Ma tutto questo è solo l'inizio di una vicenda allucinante. Sì, allucinante è la parola esatta. Quel che segue è un gioco pericoloso dove ognuno sospetta dell'altro e della sua malafede. Un gioco psicologico snervante all'inverosimile. Fino alla svolta nel sottofinale in cui vediamo anche dei mostri alieni (ma li vediamo poco), e un finale pieno di incognite ma caratterizzato da immagini notturne affascinanti quanto disperatamente inquietanti: un'auto che viaggia veloce nella notte, su uno sfondo di un cielo attraversato dai lampi. Vabbè so che farà sorridere, ma tornare verso casa all'una passata di notte, strade deserte, e ancora quelle immagini nella mente, beh, non è stato per me granchè confortante. E aggiungo che fino all'ultimo ho sperato (invano) in un twist ending clamoroso del tipo che la ragazza si svegliava ed era stato tutto un sogno beffardo. E invece assolutamente no, era un incubo vero. Che il finale fa tutto fuorchè risolvere. Un applauso a John Gallagher (l'aiutante del padrone di casa), ma diecimila applausi per Mary Elizabeth Winstead (la sventurata protagonista cui ne capitano davvero di ogni) e che passa dallo spaventato all'allucinato ma sempre in costante allarme...e infine applausi non stop per un gigantesco (in ogni senso) John Goodman, attore come spesso gli accade straordinario, versatile fino all'incredibile, gigione o mostruoso fate voi, ma innegabilmente istrione.
Film da vedere, alla faccia di un mercato che farà di tutto per impedircelo.

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