Regia di Jeff Nichols vedi scheda film
Era da "Mud", 2012, che non vedevo un film di Jeff Nichols, talentuoso regista americano di stampo "roots", ovvero legato a piccole (e grandi) storie dell'America profonda, esattamente come fa il fratello, Ben, a capo della sua band, i Lucero, e di cui, come sempre, Jeff Nichols utilizza una sua canzone nei titoli di coda. "Loving" è ispirato a una storia vera, di ordinaria segregazione razziale, avvenuta in Virginia sul finire degli anni cinquanta, quando il matrimonio interrazziale era punito con il carcere o con l'esilio. Un'America aberrante, chiaramente, per un film lineare, pulito e politico, come piacerebbe a uno Spielberg. Nichols ci racconta la storia, anche processuale, di questa vicenda, che picconerà ulteriormente la segregazione razziale negli Stati Uniti, e lo fa, come scrivevo, in maniera esemplare, senza sbavature, con due attori che recitano in sottrazione, senza mai alzare i toni. E' un racconto che procede placidamente, come uno di quei grandi fiumi del sud, e quest'assenza di particolari scossoni può giocare a suo sfavore, ma una volta entrati nell'atmosfera, ben creata, di quegli anni, di quei personaggi, ci si appassiona un poco. E' sicuramente il suo film più tradizionale, fra quelli che ho visto, vagamente "mainstream", ma Nichols rimane almeno due spanne sopra la media dei registi americani attuali. Non è più un emergente, ormai, ma è un indipendente che sa fare film solidi, esattamente come lo è "Loving". Un film politicamente corretto e una storia che è stato giusto raccontare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta