Espandi menu
cerca
The Conjuring: Il caso Enfield

Regia di James Wan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

maurizio73

maurizio73

Iscritto dal 25 giugno 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 84
  • Post 4
  • Recensioni 885
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Conjuring: Il caso Enfield

di maurizio73
5 stelle

Supernatural Drama che fa dell'artificio romanzesco e della perizia tecnica i suoi punti di forza, il secondo capitolo delle avventure della più bella coppia di indagatori delle peggiori brutture di case cigolanti abitate da famiglie disfunzionali è una 'London Calling' in anticipo sui tempi per una storia di demoni americani da esportazione.

Appena di ritorno dalla tourneè promozionale del loro ultimo esorcismo di una casa infestata in quel di Amityville, la coppia di haunting hunters più famosa del Connecticut vola oltreoceano per indagare su di uno spirito che sembra ossessionare una madre single ed in suoi quattro figli nel sobborgo londinese di Enfield. Tra scetticismi vari, la legittima cautela delle autorità ecclesiastiche ed una invadente attenzione mediatica, i coniugi Warren dovranno combattere contro un demone privato che sembra conoscerli benissimo e contro un infausto presagio di morte.

 

locandina

The Conjuring - Il caso Enfield (2016): locandina

 

C'ha ripensato per questioni puramente nostalgiche dice lui e come non credergli se dopo Insidious, The Conjuring e Insidious: Chapter 2, sembrava aver cambiato strada con il capitolo sette della serie dei tamarri delle corse clandestine più longeva della storia del cinema. Ma la voglia di moltiplicare i pani ed i pesci di un mercato del'intrattenimento seriale che spende 10 e guadagna 100 sembra una motivazione più convincente per vedere nuovamente James Wan alle prese con l'oliato meccanismo di una storia di infestazioni demoniache e detection dell'occulto formato famiglia (nel senso del plot, dei protagonisti e del pubblico) in cui ha dimostrato la capacità di reinventare un genere che proponga spauracchi e buoni sentimenti in egual misura ed in misura inversamente proporzionale alla fedeltà storica delle vicende narrate. Dramma soprannaturale che fa dell'artificio romanzesco e della perizia tecnica i suoi punti di forza, il secondo capitolo delle avventure della più bella coppia di indagatori delle peggiori brutture di case cigolanti abitate da famiglie disfunzionali è una 'London Calling' dei Clash in anticipo sui tempi che ha già metabolizzato l'immaginario orrifico degli anni '70 da cui proviene (Burnt Offerings, Amityville Horror, Poltergeist) per produrne una versione fumettistica e patinata a metà strada tra Dylan Dog e Conan Doyle. Insomma poche vellità autoriali e molto pragmatismo yankee per una storia di demoni americani da esportazione vestiti da suora che tengono in scacco spettri, vittime ed esorcisti nell'estenuante tenzone di un assedio domestico dove sussulti, grida e chiamate alla polizia si ripetono nella sistematica costruzione di un plot che fa dell'iterazione e del twist a buon mercato il suo principale marchio di fabbrica. Magari e a dispetto delle quasi 2 ore e un quarto di spettacolo non ci si annoia, ma neanche ci si impaurisce più di tanto non ostante l'eccellente messa in scena delle comparsate fantasmatiche e dei terrifici intermezzi onirici: netta dicotomia tra i paladini del Bene e le forze del Male, personaggi di contorno abbastanza stereotipati (pure Franca Potente che fa la scettica...poco convinta) ed una coppia di piccioncini con figlia adolescente che fanno da balie dell'occulto ad un'altra adolescente sfortunata dagli occhi segnati messa a parte del loro amore e delle loro affinità elettive; perfino le ambiguità interpretative della storia originale (lei fingeva, ma solo per il 2%, o giù di lì) vengono presto liquidate in favore del solito finale concitato da cui se ne esce recitando l'oscuro nome demoniaco con cui la scrittura automatica ha graffiato le pagine di una bibbia. Repertorio abusato e telefonato a parte insomma, la confezione è di tutto rispetto e gli attori principali fanno il loro dovere con inappuntabile professionalità; compresa la madre coraggio di una Frances O'Connor curiosamente somigliante alla Barbara Hershey di un'altra madre cinematografica perseguitata a domicilio. Franchise che promette almeno un terzo capitolo per il 2018 ed ennesimo reperto che ci si porta a casa: inquietante carillon di un Crooked Man che, come la paura, si dice essere efficace contro la balbuzie...o era il singhiozzo?


"Here was a crooked man, and he walked a crooked mile.
He found a crooked sixpence upon a crooked stile.
He bought a crooked cat, which caught a crooked mouse,
And they all lived together in a little crooked house."

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati