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Insospettabili sospetti

Regia di Zach Braff vedi scheda film

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La recensione su Insospettabili sospetti

di lino99
3 stelle

Remake con soggetto e svolgimento banali

Il soggetto del gruppetto di anziani tranquillo che decide di rapinare una banca per colmare le ingiustizie economiche è già scontato, se a questo si aggiunge una sceneggiatura priva di almeno una gag che funzioni, allora il risultato non può che essere insufficiente, anche con tre attoroni del calibro di Morgan Freeman, il giocherellone lontano dalla propria famiglia, Michael Caine, il più saggio e da cui è partita l'idea, dato che ha assistito dal vivo ad una rapina (in una scena iniziale che ricorda quella de "Il Cavaliere Oscuro", in cui lui interpretava Alfred) e Alan Arkin, brontolone e solo all'apparenza un duro. Sono tutti un pò delusi dalla vita, ma, stimando il tempo che gli rimane, dimostrano di avere ancora speranza nel tentativo di darle un senso e di combattere la vecchiaia, o magari vogliono sentirsi semplicemente vivi e pimpanti. Quando penso a questo tema mi viene subito in mente "Fantozzi in paradiso", quando Filini e il ragioner Ugo hanno intenzione di derubare la megaditta per vendicarsi di "chi gli ha succhiato il sangue", e in quel caso i due facevano morir dal ridere solo dicendo "mi vien da vomitare" e guardando al cinema una rapina andata piuttosto male. Qui invece sembra tutto didascalico e forzato: l'allenamento da ladruncolo al supermercato, la prevedibilmente lenta rapina e il racconto degli alibi. In tutte queste sequenze le risate si contano sulle dita di una mano: degne di nota sono solo la breve fuga dal negozio di alimentari, la pessima mira alla "Pulp Fiction" del direttore della banca e lo stralunato ( e rimbambito) personaggio di Christopher Lloyd, l'ex Doc di "Ritorno al Futuro". Inoltre la pellicola è anche un remake di "Vivere alla grande" di Martin Brest, che ha la stessa trama. La regia di Zach Braff e la sceneggiatura di Theodore Melfi dunque non aggiungono niente, anzi rendono il film scontato e danno subito allo spettatore la sensazione del già visto, quando invece poteva diventare una bella riflessione sulla terza età, sui rimpianti di una vita e sui tanti sogni non avveratisi (Freeman si limita solo a dire che i desideri espressi soffiando sulle candeline ogni anno non sono mai stati esauditi), e poteva regalare qualche scena che fosse all'altezza dei grandi nomi presenti nel cast artistico, che purtroppo non riescono a salvare il film, seppur la loro recitazione sia sempre ottima. E' un filmetto leggero e spensierato che non lascia niente a chi lo guarda, ma almeno riesce a far passare una tranquilla ora e mezza. Rimane comunque una delusione totale.

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