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Sully

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Sully

di emil
8 stelle

 

 

La plancia luccicante dell' US Airways si illumina come un albero di natale, un intermittenza di luci e suoni, un linguaggio in codice che non preannuncia nulla di buono. Mentre l'aereo perde quota a causa di uno storno di uccelli che manda in avaria entrambi i motori , le grida metalliche del computer di bordo disperate gracchiano ; ma c'è un altro computer che nel frattempo analizza ed elabora, impermeabile ad ogni emozione. È la mente del capitano Sully Sullenberger (Tom Hanks), che ha pochi secondi per trovare , se possibile , una secondo piano di volo, mentre l'aereo non ha più spinta. E se il fiume Hudson diventasse una pista d'atterraggio?

 

Ricostruzione in crescendo di una vicenda vera che decolla (è proprio il caso di dirlo) minuto dopo minuto attraverso una ricostruzione (che alterna presente e passato) quasi documentaristica degli eventi, che trova nel processo finale picchi di composta epica.

Momenti di tensione memorabili come le simulazioni in aula presentate dalla commissione d'inchiesta , che ostinatamente cerca l'errore umano (non era necessario ammarare sul fiume ma c'era il tempo per tornare all'aeroporto) , e soprattutto la demolizione della teoria dell'accusa da parte di Sully stesso, che educatamente e senza eccessi d'ira, fa polpette dei suoi avversari.

 

Il cinema di Clint è come sempre in cerca di eroi. In "Flight", film similare, l'eroe espiava le proprie pene attraverso l'incontro/scontro con le istituzioni, in una sorta di catarsi purificativa; qui non ci sono colpe da mettere sull'altare. C'è da placare la propria coscienza , da recuperare un po' di sonno al massimo.

E poi un film intriso di romanticismo; "ti voglio bene" sussurrano i passeggeri l'un l'altro. Chissà perché si dice sempre così quando si sente che la fine è vicina. Un cinema che auspica ed indica che il cambiamento morale è possibile , che sa guardare al prossimo (non alla società) ancora con fiducia.

 

Clint non sente di dover dimostrare niente a nessuno. Rimanda al mittente ogni possibile spettacolarizzazione , scremando la messa in scena da ogni vezzo autoriale e regalandoci un ennesima perla , che si accosta molto ai suoi recenti migliori lavori. Interpretato da un sobrio Hanks che recita quasi in sottrazione, e da una buona spalla ( il copilota Eckhart) , "Sully" è un esempio di grande cinema biografico, non impegnativo ( 96 minuti) ma che sa far riflettere.

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