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Sully

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Sully

di champagne1
6 stelle

Cosa vorrei cambiare? Lo rifarei in luglio...

La mirabolante storia (vera) di un incidente aereo a buon fine e delle conseguenze mediatiche e disciplinari per il pilota-eroe (?).

Come viene detto nel film, una volta tanto c'è una storia a buon fine, che riguarda un aereo, nella New York di questo inizio di terzo millennio.

Forse anche perché negli States (forse un po' meno altrove) la vicenda era arci-nota, Eastwood la racconta dandola già per conosciuta e quindi non sta a riproporla in senso cronologico. La sceneggiatura e il montaggio saltano continuamente fra il prima e il dopo dell'incidente, stando a significare che non è di quello che vuole parlare il Regista.

No: lui vuole parlare del gesto del pilota. Un uomo che sceglie di non seguire le procedure protocollari studiate a tavolino e che invece segue il suo istinto, affinato da 40 anni di esperienza di volo, e la sua saggezza.

E che, nonostante l'esito della sua manovra, verrà processato perché gli viene imputato di aver evitato le procedure regolamentari di rientro in un aereoporto, in modo da evitare ai passeggeri il pericolo di morire assiderati.

Qui il tema è forte e, lo so, mio malgrado ci vedo un po' di politica.

Mio malgrado perché il buon vecchio zio Clint è uno dei miei registi preferiti, politicamente schierato dalla parte avversa, anche se nei suoi film riesce a parlare degli uomini con una profondità non comune e di temi scottanti con sensibilità ineguagliata.

Ma qui, parliamoci chiaro!, si è scelto un compito molto semplice: l'eroe sapiente che va contro l'establishment delle regole e dei protocolli; la libertà individuale che prevale sulla organizzazione; e poi  con un esito per fortuna fausto: chi potrebbe opporgli qualunque appunto?

Ma è ancora fresca la vicenda delle presidenziali USA e la scelta di appoggiare Trump: personaggio che io vedo "metaforicamente" richiamato in questione: l'uomo che non sente di volersi assoggettare alle imposizioni del suo Partito, gareggia nelle primarie, fa scelte discutibili, ma vince e poi addirittura batte tutto l'establishment politico nelle elezioni Presidenziali !...

Certo non sono cieco da non vedere la grande interpretazione di Tom Hanks, in una prova volutamente minimale in cui il massimo dell'azione è il fare jogging la sera, ma che riesce a dar conto di questopersonaggio apparente tetragono e deciso, che però alla fine viene assalito dal dubbio di aver davvero commesso un errore, fino a rendersi (e rendere) conto che il fattore umano è qualcosa di unico ed irripetibile.

Ma complessivamente non è uno dei film di Eastwood che mi è piaciuto di più.

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