La recensione su Sully

di alan smithee

8 stelle

34 TFF- FESTA MOBILE

"Oggi non morirà nessuno".

Durante un rigido inverno del 2009 uno "birds strike" mette fuori uso entrambi i motori di un boeing della compagnia aerea nazionale USA e il comandante, in pochi concitati secondi, decide che l'unica speranza di salvezza è ammarare sulle acque dell'Hudson, nel golfo di N. Y..

La storia, visto che si tratta di una vicenda di cronaca miracolosa e vera, gli darà ragione trasformando "Sully" in un eroe.

Tuttavia, come accade in ogni società improntata prima di tutto sul profitto, il grande eroe sarà sottoposto ad un estenuante processo in cui le parti danneggiate, ovvero compagnia aerea e assicurazioni, tenderanno a spostare sul comandante responsabilità gravi causate dal mancato rispetto del protocollo d'azione.

Già Zemeckis con Denzel Washington pochi anni orsono aveva liberamente tratto il suo Flight da questa impresa incredibile.

Eastwood si cala sulla vicenda reale e, con una tenacia di racconto esemplare, in grado di rifuggire preamboli ed inutili fronzoli, ci catapulta direttamente nel cuore della dinamica dei fatti rivivendo quella terribile esperienza in ben tre riproposizioni angolari a seconda del punto di vista e del proseguio dell'indagine.

Una narrazione semplice ma strutturata in modo complesso ed esemplare, secondo uno stile solenne e coinvolgente a cui Clint ormai ci ha abituato in questo suo ultimo trentennio di vigore cinematografico assoluto.

Splendido Tom Hanks, un Sully umano senza essere (troppo) retorico, dignitoso e calmo non solo mentre affronta la tragedia, ma pure di fronte alla cieca becera burocrazia dei colossi finanziari propensi a tutto pur di non pagare il conto.

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