Regia di Olivier Assayas vedi scheda film
Per la seconda volta, dopo Clouds of Sils Maria, il sempre audace Assayas torna a collaborare con Kristen Stewart. E proprio come nel precedente lavoro spoglia la diva della opprimente aura da star, scaricando il peso della sua celebrità sulle spalle di un altro personaggio. In Sils Maria era la celebre attrice interpretata da Juliette Binoche, di cui lei era la fidata assistente, in questo è la borghese Kyra, per cui lavora come “personal shopper”.
In questa storia di spiriti, veri e presunti, ciò che stupisce davvero è il modo in cui il regista indugia sul continuo scambio di messaggi tra la protagonista ed il suo anonimo stalker. Dalle vibrazioni improvvise al suono dei tasti che vengono premuti con lo sbattere delle dita contro lo schermo, ogni suono è sensuale ed erotico. Al di là della storia in sé, che fa tesoro della lezione hitchcockiana sulla “suspense”, Personal Shopper è cinema che si interroga su se stesso e i fantasmi di Assayas sono immagini false che svelano gli artifici della narrazione cinematografica.
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