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Francesca

Regia di Luciano Onetti vedi scheda film

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La recensione su Francesca

di maghella
7 stelle

Francesca è il titolo del film e il nome di una bambina che scompare misteriosamente 15 anni prima dell'inizio di una lunga serie di efferati omicidi da parte di un misterioso maniaco. Un maniaco o assassina che -citando i canti della Divina Commedia- si erge a giustiziere della città, per ripulirla dai soggetti che meritano le fiamme dell'inferno (non solo quello letterario dantesco). Due detective seguono le indagini che si rivelano subito difficoltose e piene di tranelli. Il padre di Francesca è dal giorno del rapimento della figlia su una sedia a rotelle, mentre la madre è rimasta invalida in un letto, sotto cura di potenti farmaci. I due genitori nascondono un terribile segreto riguardo la sparizione della figlia, che ci viene svelato via via grazie a inquietanti flashback o visioni oniriche. Francesca infatti era da piccola una bambina disturbata e molto gelosa per la nascita di un fratellino, al quale non risparmia terribili sevizie.

Non voglio svelare di più sulla trama del film, è il bello di questo genere scoprirne piano piano tutti i segreti e i misteri. Sarebbe uno smacco rivelare di più per il gran bel lavoro di Luciano e Nicolas Onetti, i due fratelli argentini che hanno confezionato questo film dal sapore vintage. Infatti “Francesca” è un vero omaggio ad un intero genere italiano: il giallo anni '70 (o all'italiana). Tutto è curato nei minimi dettagli per regalare al pubblico un ritorno al passato: arredamenti, oggettistica e inquadrature sono un vero e sentito omaggio al nostro miglior cinema di quegli anni. L'uso della soggettiva, il soffermarsi in maniera ossessiva sui particolari inquietanti e disturbanti, il modo di utilizzare la colonna sonora, addirittura i suoni di oggetti in disuso come le macchine da scrivere o quelle fotografiche, ci fanno fare un salto temporale di quarant'anni. La buona capacità registica non ci lascia però delusi e soprattutto non da l'impressione solo di un'opera da copista. Onetti ama il nostro cinema, lo ha sicuramente studiato a fondo, ma non ne rimane affascinato superficialmente, lo assimila e lo reinterpreta alla sua maniera. Per farlo fa recitare in italiano gli attori argentini, creando così un straniamento che rende il film (e la storia stessa) fuori da ogni luogo, indecifrabile, privo di una vera identità geografica. L'Italia di “Francesca” è un Paese senza veri confini. Il cinema di Argento, Fulci, Dallamano, Di Leo, Lado è un virus contagioso che ha oltrepassato i mari e lo spazio temporale per arrivare fino ad oggi. La mutazione finale (?) è un film come “Francesca”, dove vi è tutto un mondo che prima era solo letterario dei gialli Mondadori (oggetto che appare nelle mani di un protagonista in una scena del film), poi diventa proprio di un genere cinematografico italiano, infine -dopo 40 e passa anni- fa parte di un immaginario collettivo che oltrepassa tutti i confini.

Per gli appassionati come me di questo genere è una vera goduria riconoscere via via le tante citazioni (Argento su tutti): la bambina che sevizia una carcassa di un piccolo animale, il bambolino impiccato, il registratore a nastro, la voce gracchiante al telefono, la mano inguantata che uccide in soggettiva le vittime ed infine la nenia che ispira l'assassino/a a uccidere in maniera sempre più efferata.

La cosa che ho apprezzato su tutte è il grande impegno che Luciano e Nicolas hanno messo nel progettare e confezionare questo film così particolare.

Diretto da Luciano Onetti, prodotto dal fratello Nicolas, i due si sono poi divisi i compiti della lavorazione del film. Sceneggiatura, musiche originali, montaggio, fotografo di scena, operatore di macchina, fonico: Luciano Onetti; il fratello Nicolas si ritaglia il ruolo di aiuto regista, si occupa degli effetti speciali, non manca di avere una piccola parte come detective nel film. Ovviamente il soggetto è di entrambi, così come l'arredamento curato nei minimi particolari, da veri intenditori. Basta vedere l'abbondanza di J&B presente quasi in ogni scena, proprio come nelle pellicole originali ai quali i due bravi argentini si sono ispirati.

scena

Francesca (2015): scena

Note Personali: ho apprezzato molto i primi 4 minuti del film, un incipit davvero coinvolgente che inchioda allo schermo, con una musica dal sapore antico (è vero) ma sempre con quella nota originale che la rende avvincente.

Luciano Onetti

Francesca (2015): Luciano Onetti

 

 

 

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