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The Boy

Regia di William Brent Bell vedi scheda film

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La recensione su The Boy

di mc 5
1 stelle

Sono arrivati. Ma non è un po' presto per i fondi di magazzino estivi? Questo obbrobrio di horror tremendamente brutto non so però fino a che punto sia un "fondo" perchè pare qualcuno ci abbia investito parecchio se è vero che il trailer impazza da settimane e gli atri delle multisale sono da mesi popolate dal relativo manifesto. Boh. Sta di fatto che è una "roba" disgustosa, che dovrebbe far gridare allo scandalo chiunque sia un minimo appassionato di cinema. Ma anche volendo circoscrivere il campo all'horror, al b-movie, al cinema di genere o a tutto quello che volete, questa è un'operazione davvero sciagurata. In tutti i sensi: si prende un soggetto assurdo come pochi, confidando nella cosiddetta "sospensione dell'incredulità", si prendono tre o quattro attori di cui nessuno è una cima, li si chiude in una stessa location, si azionano meccanismi risaputi "di paura" e anche con un budget che si suppone esiguo, ecco che si rimedia una ciofeca come questa, magari rendendola appetibile (per chi è di bocca buona, s'intende) con una confezione patinata il giusto. Vi giuro che io sono stato più d'una volta tentato di uscire e tornarmene a casa ma ho resisrito solo per capire fino a che punto una tale misera schifezza potesse inoltrarsi. Al centro della vicenda un bambolotto assassino chiamato Brahms. Che pare immobile ma lascia traccia dei propri spostamenti, mandando in pappa il cervellino di una tipa che gli fa da tata. Tutto qui. Ora, noi sappiamo bene che in campo horror non è certo la prima volta che si tirano in ballo bambole e bambolotti mostruosi, ma altrove c'erano delle giustificazioni: spesso si virava al grottesco o al trash, ma qui la cosa grave è che tutto (dal tono del film ai manifesti promozionali) viene preso sul serio, dannatamente sul serio, il che non può che irritare uno spettatore di medie facoltà mentali che vede personaggi andare nel delirio per colpa di un bambolotto. Che poi, alla base di questa storia da manicomio, c'è che i personaggi fin dall'inizio si rassegnano al fatto che sia plausibile interloquire normalmente con un coso di plastica ed accudirlo come fosse un bambino vero. Lasciamo stare poi il concitato finale assolutamente idiota. E lasciamo stare anche il ridicolo pregresso della protagonista con un passato di sedotta e abbandonata in stile romanzetto Harmony. Segnalo (ma solo per la cronaca) la protagonista Lauren Cohan sempre in ambasce, la nostra mancata mammina tapina e poverella. Un film da dimenticare. Totalmente.

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