Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Tutto Scorsese in nuce. Un bellissimo gangster movie in cui si trova in sintesi tutto ciò che il regista italoamericano ha voluto poi dire.
Il non senso che deriva dalla depressione; la violenza come uscita inevitabile ma comunque erronea da una società malata; l’aggrapparsi a una religiosità popolare quanto si vuole, ma che comunque permette di dare un senso al nichilismo che, altrimenti, è l’unica risposta seria; le corde di un amore che è profondo bisogno, pur nei difetti e negli eccessi, al fine di tutelarsi dall’assenza di felicità cui il mondo, quel mondo (pur così apparentemente elogiato come quello di New York) non può che condurre; le vite infelici nonostante i soldi che la malavita sa dare in quantità.
Il cast è strepitoso, anche e persino nei personaggi secondari (David Proval...). Tutto appare già rilucere dello Scorsese maturo: oltre alla cura della recitazione, anche il ritmo, la fotografia perfetta, il montaggio, la scenografia, la colonna sonora. La sceneggiatura non porta chissà quale messaggio, ma sotto sotto non si può non vedere ciò che di interessante si è detto. De Niro è perfetto in una parte difficile. Dal punto di vista storico-sociologico, il film trasuda anni’70
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