Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Scorsese condivide, sceneggiandole per il cinema, queste pagine della sua infanzia. Per quanto sia un film tecnicamente decente, è una sequela di tristezza umane colorate con una certa italianità, per rappresentare le quali non ci vuole una grande maestria o talento, giacché la quotidianità mediatica e personale ne offre già in abbondanza; visionarle in un film può risultare assai masochistico. Un salto filmografico nei bassifondi newyorkesi, ricco di stereotipi italo-napoletani veri o piuttosto verosimili può forse risultare una simpatica diversione per qualche annoiato che ha vissuto una dolce vita, giusto quel tanto che basta per fargli pensare "ah, menomale che non sono così".
Trama inesistente: sequela di tristezze, stupidità umane, di inferni senza fine. L'unico personaggio "buono" è rappresentato più come uno stupido ottuso che un modello alternativo e di rottura rispetto al degrado dominante.
E' come una pagina di diario personale; non essendo io un voyeur non ci trovo molto interesse, anche perché sono certo non siano le pagine migliori del diario della vita di Scorsese.
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