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Sciuscià

Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Sciuscià

di GIMON 82
10 stelle

Che cosa è capace di scatenare un dramma come la guerra o la miseria, in delle vite appena cominciate? e' il quesito logico e la
domanda che ci si pone guardando questo capolavoro girato a ridosso della fine della guerra,Sciuscia' è il film che insieme a "Roma citta' aperta" di Rossellini inaugurera' il ciclo d'oro del "neorealismo" italiano,un cinema dottrinale ed accademico,lungi da retoriche da metacinema ma incentrato piu' che altro su un racconto reale in tutti sensi che ci narra drammi,miserie ed una lotta alla sopravvivenza di un popolo e di un paese ormai allo sfacelo.De Sica per girare questo film si ispiro' ad una storia vera di due "Sciuscia'" che erano quei ragazzini che durante la guerra per sopravvivere alla fame dovevano inventarsi un lavoro,lo "Sciuscia'" era dunque quello che lustrava le scarpe ai soldati americani.In questo film si narrano le esistenze di Pasquale e Giuseppe interpretati in maniera spontanea e straordinariamente realistica dal futuro "vitellone" Franco Interlenghi e da Rinaldo Smordoni,i due sono amici inseparabili e condividono qualunque cosa anche un cavallo di nome Bersagliere,ma per un amaro gioco di sorte e per la meschineria di alcuni adulti tra cui il fratello di Giuseppe, i due si troveranno coinvolti in una truffa per la quale verrano arrestati e rinchiusi in un riformatorio.La prima parte del film e' in questo senso molto poetica e in un certo senso richiama alla spensieratezza dell'eta' pre-adolescenziale con i due protagonisti che nonostante le loro miseria e la loro poverta' sono ragazzi comunque felici di stare al mondo e con una incontenibile vitalita',ma tutto questo si spezzera' quando i due finiscono in riformatorio dove l'atmosfera assume toni drammatici con la bellissima e realistica rappresentazione di un piccolo inferno, i ragazzi sono vittime di tragedie piu' grandi di loro che inconsapevolmente sono costretti a subire e a fronteggiare in tutti i modi per poter sopravvivere,De Sica in questo senso ha avuto tanto cuore e grande maestria nel farci provare un moto di pena e tenerezza per questi ragazzini letteralmente strappati dalla gioventu' e messi su in un amaro e degradato palcoscenico che è la Roma del dopoguerra,la vita dei due nel riformatorio sara' molto dura e un cinico e meschino   
doppiogioco perpetrato ai loro danni dalla direzione del carcere incrinera' la loro bella amicizia con un esito tragico e disperato.La regia del maestro del neorealismo come si sa e' curata nel piu' minimo dettaglio,con una fotografia che nei primi 20 minuti del film che sono quelli piu' spensierati e' lucente,per poi assumere tratti piu' cupi all'interno delle celle del carcere che sottolineano la drammaticita' della situazione,perfetti sono anche i piccoli attori non professionisti con dei visi perfetti per sottolineare la miseria e il degrado che sono costretti a sopportare,emblematica in questo senso e' la figura del piccolo napoletano Raffaele un piccolo ammalato di tubercolosi che rappresenta di certo l'anello debole della catena e che per le negligenze degli adulti sara ' il primo a soccombere,Vittorio De Sica e' stato magniloquente  
quindi nel sottolineare senza alcuna sbavatura che i ragazzi di questo film sono povere vittime di un destino ingrato e gli adulti  in questo senso non fanno nulla per aiutarli ma si comportano quasi con indifferenza trattandoli come numeri o carne da macello.Sciuscia' e quindi un film molto didascalico in questo senso,ma con un tocco di poesia e un amore viscerale verso un' eta' che dovrebbe essere quella della gioia,ma in questo caso il dramma della miseria e della guerra ti priva di tutto costringendoti a diventare vittima di un meccanismo ingrato pur di mantenere il tuo posto al mondo,la gioventu' e l'adolescenza ti vengono strappate piu' che altro per un gioco di coercizione.Due anni piu' tardi sara' la volta di "Ladri di biciclette" dove come protagonista ci sara' oltre al povero attachino una Roma disgregata e sventrata nell'animo dalla guerra,quindi un racconto piu' ad ampio raggio sulla miseria del popolo e quindi di un dramma generale, quindi se "Ladri di biciclette" e' piu' apertamente un film drammatico a sfondo sociale,"Sciuscia" e' piu' delicato ed emozionale,e' come una bella ma triste poesia in cui ti affezioni dei personaggi perche' non si puo' rimanere impassibili di fronte a delle infanzie o gioventu' letteralmente e tragicamente spezzate.....

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