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Bridget Jones's Baby

Regia di Sharon Maguire vedi scheda film

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La recensione su Bridget Jones's Baby

di mc 5
9 stelle

In un momento in cui stanno uscendo nelle sale alcuni film molto attIesi e che promettono qualità (vedi la "Pastorale Americana" ed altri), ho deciso di recuperare in extremis (sta uscendo di programmazione dopo molte settimane di onorevole presenza nel box office) quello che è stato il successo pop per eccellenza degli ultimi mesi, il secondo episodio della saga umoristico-sentimentale di Bridget Jones . E ho fatto benissimo, perchè mentre mi aspettavo poco più dì una sciocchezzuola, in realtà ho assisitito ad uno spettacolo di grandissimo divertimento pop di buon gusto. Zero tracce di volgarità sostituita da robustissime iniezioni di ironia e da una serie di dialoghi che fanno scintille. Si ride tanto, di gusto, e quando non si ride si sorride, praticamente dall'inizio alla fine. Oltretutto io credo d'essere un insospettabile perchè il primo film lo avevo visto ma m'era parso intriso di clichè sulla condizione di zitella assemblati piuttosto ruffianamente, al punto che il personaggio, al di là di qualche nota simpatica, mi aveva stuifato. In queso sequel invece tutto funziona a meraviglia e percepiamo una potente spinta propulsiva in chiave di iroinia volutamente sgangherata che alla fine produce un effetto di irresistibile ilarità. E mi viene da fare una modesta riflessione in merito, ponendo a confronto l'opera con la nostra piu' recenre commedia brillante (nostra nel senso di italiana) che avevo visto giusto un paio di giorni prima ("Qualcosa di nuovo"), Certo i due lavori non sono facilmente omologabili ma comunque entrambi aventi il medesimo target, vale a dire innanzitutto le donne e in particolare quel tipo di donne cui piace andare al cinema in gruppi di sole donne. Ecco. Diciamo che nella commedia italiiana citata non si va oltre la stupidaggine assemblando clichè ruffiani spacciandoli oltreutto per simpatica originalità di qualche ambizione. Anche qua vengono poste al centroidi tutto le "Milf VS il resto del Mondo" ma con la piccola differenza che qua ci sono sceneggiatori e dialoghisti che non procedono a tentoni ma SANNO come si cotruiscono vicende e dialoghi che vivono di una brillantezza assoluta. Insomma finalmente una commedia sentimentale che centra il bersaglio: quello di far ridere e sorridere senza pietà. Chi mi conosce sa che prediligo i film drammatici (dai thriller ai polar e ai crime movies) e verso le commedie nutro un pregiudizio che non è una mia fisima ma ha le sue basi nella presa d'atto d'essere assediato da commedie (italiane e americane) sempre piu' sciocche, volgarotte e stupidine (fatta salva la conclamata abilità nel settore brillanre dei registi e sceneggiatori francesi, loro autentici maestri in questo campo). Insomma il cinema comico-brillante bisogna saperlo fare mentre c'è chi pensa che basti acchiappare spettatori con qualche ideuzza magari volgarotta che ruoti attorno ai luoghi comuni sul sesso. In questo film invece c'è un tocco di "umanità allegra" con qualche osservazione (blanda ma simpatica) che riflette un'impercettibile vena malinconica. La vicenda è ormai nota (col bebè in arrivo e coi due possibili padri) e non è il caso di rievocarla. Ma sarei tentato di sfidare chi ancora non ha visto il film a tipo una scommessa, della serie che se non vi ha divertito vi rimborserò il prezzo del biglietto. Ci sono sequenze cui non ho potuto resistere, tipo le interviste che vengono effettuate in uno studio televisivo secondo criteri che non rivelerò. Ah dimenticavo un dettaglio fondamentale: il film è di produzione inglese, e questo la dice molto lunga sulla sua essenza umoristica, il sense of humor che è presente per tutta la durata è di sapore prettamente britannico. Il triangolo dei tre attori protagonisti è perfetto. Patrick Dempsey non l'ho mai amato (nè al cinema nè nelle serie tv) ma qui appare perfettamente in parte. Colin Firth è invece uno dei miei attori prediletti e anche qui non sfigura affatto, trattenuto ed elegante come lui sa essere sempre. E poi c'è ovviamente la star assoluta, una bravissima Renèe Zellwegger, un singolare caso d'attrice che, essendo legata a quel ruolo, quando prova a fare qualcos'altro le riesce punrualmente maie. Diciamo allora che lei è nata per quel personaggio ed è condannata a fare (bene anzi benissimo) solo quello. Da segnalare infine una colonna sonora godibilissima e utilizzata spesso in funzione brillantemente ironica.
PS: chiedo scusa per un mio errore dovuto all'ignoranza. Nel corso del mio scritto ho piu' volte fatto riferimento ad un "precedente episodio" quando in realtà questo è già il terzo. Anyway, il secondo -di cui ero all'oscuro- pare sia stato una solenne schifezza, a differenza di questo che è strepitoso.

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