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Baahubali: The Beginning

Regia di S.S. Rajamouli vedi scheda film

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La recensione su Baahubali: The Beginning

di ROTOTOM
8 stelle

Shivudu, salvato da piccolo dalle acque di un fiume, cresce con la sua famiglia adottiva, determinato a raggiungere il regno in cima a un’ altissima montagna. Quando finalmente riuscirà nell’impresa, scoprirà di essere predestinato a salvare la principessa Devasena, tenuta prigioniera per 25 anni.

Prabhas

Baahubali: The Beginning (2015): Prabhas

Bahubali: The Beginning è il primo episodio di un dittico epico che si concluderà nel 2017 con l’uscita di Bahubali:The Conclusion. Il film è diventato un caso per essere sia il kolossal più costoso e il terzo incasso di sempre in India nonché il film campione di incassi di tutti i tempi per un film girato in lingua Telegu.
La storia si adagia su un archetipo classico della narrazione fantasy – il bambino ignaro del proprio potere che è destinato alla grandezza e ha il compito di sconfiggere il male – ma al contempo fonde la tradizione iconografica indiana in un action movie spettacolare nel quale convivono in pieno accordo una pluralità di stilemi derivanti da diversi generi cinematografici occidentali: sono estremamente chiari rimandi a Il signore degli anelli nelle scene di battaglia, al peplum e ai film storici anni 50-60 il tutto mischiando romanticismo, amore e tradimento, valore e viltà in un sovraccumulo narrativo, estetico e visivo che scavalca il kitsch per diventare, come in tutto il grande cinema popolare indiano, vera e propria cifra stilistica.
Nonostante sia puro intrattenimento di facile accessibilità, Bahubali è sicuramente prodotto a un livello tecnico che non sfigura rispetto agli omologhi blockbuster occidentali, riuscendo ad assolvere in pieno alla missione a cui è destinato: divertire. Ritmo e coreografie come da tradizione del cinema indiano sono i punti di forza di un film che rinuncia talvolta alla rigorosa coerenza narrativa per rendersi fascinoso e trascinante nella sua forza visiva. Gigantismo nelle scenografie supportate da massicce dosi di computer grafica; un uso pressoché costante del ralenti; pose enfatiche in inquadrature estatiche, sono i segni indelebili di uno spettacolo che va oltre l’immaginazione e schianta la cultura della sottrazione con l’ingenua freschezza dell’entusiasmo. I quarantacinque minuti finali della battaglia che spianano il terreno alla seconda parte della storia, rappresentano un climax esaltante contestualizzato in un affascinante scenario selvaggio.
La musica del film è composta da M.M. Keeravani, cugino del regista S.S. Rajamouli e come da tradizione è un commento sonoro situazionale, le cui parole e l’impatto sonoro descrivono il momento del film nel quale il brano è posizionato. La versione originale indiana e quella internazionale differiscono tra loro solo per l’uso dei brani musicali inseriti all’interno del film.
Il film sarà presentato al festival di cinema orientale ESTASIA - Cinema d'oriente in programma a Reggio Emilia dal 14 al 20 giugno 2016. Per info sul festival visitare la pagina facebook del festival ESTASIA.

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