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The Circle

Regia di James Ponsoldt vedi scheda film

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La recensione su The Circle

di Furetto60
5 stelle

Thriller fantascientifico,accenna a grandi temi ma non approfondisce.

Mae è figlia unica in una famiglia, che versa in  condizioni economiche precarie, in più il padre è affetto da sclerosi multipla e non può consentirsi  le cure costose di cui abbisognerebbe.Mae lavora in  un call center, impegnata in un lavoro mal pagato e poco gratificante. Un giorno però la sua amica Annie, le fa avere un abboccamento con la ditta per la quale lavora, The Circle,che è la più grande azienda di tecnologia e social media del mondo.Mae sarà assunta,entrando in un mondo completamente nuovo e apparentemente magico una splendida confraternita che prende a cuore i problemi dei propri affiliati, un campus popolato da migliaia di giovani che lavorano insieme e ininterrotamente partecipano alle attività ludiche e sportive,organizzate e supervisionate,all'uopo dai due direttori dell'azienda, Eamon Bailey e Patton Oswald, i quali sproneranno Mae a rinunciare alla propria privacy e a vivere la sua vita in un regime di trasparenza assoluta, dotandola di una telecamera, che senza soluzione di continuità, la mette costantemente in rete in tempo reale. Ma nessuno si può sentire veramente al sicuro quando tutti hanno la possibilità di spiare nelle altrui vite e la violazione sistematica della privacy può produrre effetti letali.

Trasposizione cinematografica del romanzo di Dave Eggers, che ne è anche lo  sceneggiatore, e dal regista James Ponsoldt,immagina  una  società al limite del distopico,in bilico tra la  possibilità di intervenire in positivo su ogni aspetto della propria quotidianità, grazie alle nuove tecnologie e il rischio di vedersi così privati di ogni privacy. The Circle accenna a temi, importanti e attuali, come le incognite della democrazia diretta, la concezione di una stanza dei bottoni al di sopra di ogni ideale di condivisione e l'eventualità che qualcuno utilizzi tutte le informazioni fornite, dagli utenti per scopi, non sempre ortodossi, tuttavia l'impressione è che i presupposti interessanti di questo lavoro,restino in una fase di stallo, con uno sviluppo degli eventi incongruo e  con un finale buonista poco credibile.

 

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