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Vacanze ai Caraibi

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Vacanze ai Caraibi

di LIBERTADIPAROLA75
6 stelle

 

 

Per non deludere anche i fan più irriducibili, al quale tempo fa il buon Christian De Sica aveva promesso cambiamenti (e almeno ci aveva provato con la serie COLPI DI... ma evidentemente nessuno aveva apprezzato la novità), Neri (per caso o per scelta?) torna dai Parenti (prossimi o lontani?) soliti e (ri)confeziona un lavoro che segue la struttura abusata fino al VACANZE DI NATALE A CORTINA ma, stavolta, prova ad adattare (per quanto possibile) qualche cambiamento.

 

Solo gli afiocinados (io ne faccio parte, la cosa non deve essere una vergogna ma nemmeno un vanto quanto solo un dato di fatto) si saranno accorti che, a differenza delle pellicole passate, qua i protagonisti dei vari episodi non si incontrano mai tra loro (i tre capitoli potrebbero essere pure ambientati in epoche differenti) e (qua invece se ne sono accorti tutti) il nuovo film inizia (come le didascalie argentiane/vanziniane anni '80 ci mostrano) alla vigilia del Capodanno col Natale già passato (come l'imitazione americana di qualche anno fa CAPODANNO A NEW YORK).

 

Le novità sono tutte qui?

 

Eh no, esaminiamo gli episodi...

 

Partiamo col segmento migliore. Dario Bandiera interpreta un patito della tecnologia che si ritroverà a dover affrontare la permanenza su di un'isola deserta senza gli apparecchi elettronici che gli hanno sempre (almeno negli ultimi anni) regolato la vita. Divertente ma allo stesso tempo inquietante lavoro che comincia come se fosse un sequel di uno dei migliori episodi (quello dei ragazzi che si mettono assieme via sms senza mai essersi conosciuti di persona) di quel Vanzina (E ADESSO SESSO) che, agli albori del nuovo millennio, riprendeva la formula di certo cinema inchiesta degli anni '60 che indagava, con mezzi narrativi tra il Mondo Movies e la commedia sociale, sui costumi sessuali degli italiani (la scena del sesso virtuale vale da sola tutto il film!) per continuare su una strada che lo vedrebbe bene come episodio (tutt’altro che banale anzi serio e riflessivo nell’indagare sui problemi psicologici causati dall’abuso di smartphone, tablet e affini) di serial tipo AI CONFINI DELLA REALTA’, STORIE INCREDIBILI o CREEPSHOW (come l’ottima storia della moglie del professore nel numero 3). Episodio riuscito, voto: 4 stellette e ½.

 

 

Continuiamo col segmento visivamente più divertente ma che nulla toglie e/o aggiunge ai soliti dei film precedenti. Naturalmente ci riferiamo all’episodio con Christian De Sica e Massimo Ghini (coppia comica affiatata e riuscita) al quale Angela Finocchiaro è una comprimaria scelta bene. Il capitolo fa ridere (e tanto!) ma, onestamente, la formula è la solita di sempre. Nulla di male e, diciamocela tutta, anche i VENERDI’ 13 (e quasi tutte le serie slasher) hanno gli stessi ingredienti e sembrano (e magari sono) confezionati per accontentare i fan appassionati. La coppia quindi potrebbe funzionare con una formula simile anche in una serie televisiva o teatrale. Episodio riuscito sul piano del divertimento ma tutt’altro che su quello della novità, voto: 3 stellette.

 

 

Concludiamo con il segmento più debole. Luca Argentero e Ilaria Stella sono due ragazzi diversissimi e sposati (con altri due!) che, incontratisi su di una nave da crociera, finiscono col diventare amanti. Si ride meno (ma qualche momento particolarmente brillante c’è, dovuto soprattutto alla bravura dei due giovani attori) e, onestamente, non si sa se definirlo un episodio debole che riprende la formula di certi b- movies anni ‘70/80 (che già facevano ridere poco nonostante gli ipocriti li definiscano autentica commedia all’italiana) costruiti con pochissime idee oppure considerarlo un altro esempio sociologico di vita sessuale degli italiani (che quindi con l’episodio di Dario Bandiera formerebbe una sorta di E ADESSO SESSO 2). Chi lo sa? Comunque preso a sé diverte ma non particolarmente, voto: 2 stellette.

 

 

 

In definitiva è apprezzabile il tentativo di portare qualche ventata di novità alla serie così come quello di indagare di più nella sociologia delle persone (non solo italiane!).

 

In una intervista Carlo Vanzina disse che questo tipo di film, che possano piacere o meno, sono quelli nel quale, a distanza di anni, si notano di più i cambiamenti del paese. Verissimo, considerando che, come disse Andy Warhol, il paese è fatto soprattutto dal popolo che ha i suoi vizi e le sue manie, piccolezze che ritroviamo in film come questi (le nuove tecnologie, i luoghi comuni, la televisione con i miti del momento, la pubblicità, la moda, etc…).

Il cinema può essere tante cose, se in questo caso è (in)diretto documento d’epoca (al quale si aggiunge sano divertimento) assume utilità e meritata sufficienza!!!

 

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