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Matrimonio al Sud

Regia di Paolo Costella vedi scheda film

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La recensione su Matrimonio al Sud

di marcopolo30
1 stelle

Massimo Boldi continua a ripetere tristemente se stesso nell'ennesima produzione nulla da un punto di vista della comicità, e alla quale ha voluto aggiungere (da soggettista) l'abusatissima e ampiamente anacronistica variante del contrasto nord-sud.

 

Ce la metto tutta a cercar di capire Massimo Boldi, credetemi, ma proprio non ci riesco. No, non mi riferisco al suo humour. Quello è diretto, scontato e comprensibile persino per un bambino (il che non vuol dire che faccia ridere, attenzione). Mi riferisco piuttosto all'uomo Massimo Boldi, uno a cui, vuoi o non vuoi, la carriera da attore ha regalato enormi soddisfazoni a livello economico finché il sodalizio con De Sica Jr. e Neri Parenti è durato, e a cui, giunto alla sessantina, ha inoltre offerto un assist imperdibile -il divorzio artistico dal sopracitato Christian De Sica- per chiudere in bellezza, con 10 o 20 anni dedicati a un altro tipo cinema (o anche teatro, perché no?) che avrebbero potuto essere foriere di soddisfazioni di tutt'altra, ma non meno importante, natura. E invece niente: ha continuato indefesso sulla medesima strada percorsa sino ad allora, abbassandosi per di più a produzioni a basso costo pur di non rinunciare a tale consolidata routine. E sono così fioccate, nel periodo 2006-2017, commedie raccapriccianti, da mettersi le mani nei capelli, con titoli quali “Matrimonio alle Bahamas”, “Una fidanzata per papà”, “A Natale mi sposo” e via dicendo. Inutile cercare di stabilire quale sia la peggiore. Io ne ho viste quattro o cinque e mi risulta assolutamente impossibile indicare un qualche elemento positivo, per quanto minuto, che permetta a uno di questi titoli un bel 2 su 10. Sono tutti da 1 netto. Mezza stella. Questo “Matrimonio al sud” è nient'altro che un copia e incolla di quanto già visto nel decennio precedente con la variante aggiunta dello scontro (all'acqua di rose) nord-industria-rigore vs sud-sole-pizza. E se vi sovviene il dubbio che nel 2015 tale “variante” sarebbe da considerare quanto meno anacronistica, bè, in quel caso non potrei far altro che confermarvelo: è un anacronismo. E volete sapere chi ha partorito tale idea fuori tempo di vari decenni? Proprio lui: Massimo Boldi, che questa volta è non solo protagonista del film, ma ne firma anche il soggetto. E se evito ulteriori commenti a riguardo è solo per rimanere entro i limiti del buon gusto. Chiudo con un paio di dettagli che peggiorano (ove possibile) un'opera già pesantemente handycappata di suo: i Salumi Beretta sponsorizzano senza ritegno, con prodotti piazzati sfacciatamente dappertutto e uno spot in piena regola. Anzi, se non fossi già vegetariano e quindi già Beretta-free di mio, gli monterei su un bel boicottaggio. Idem per tal Roberto Cerè e e per il suo “Se vuoi puoi” (sarà magari famoso in Italia, io ho dovuto cercarlo su Google). Per quel che riguarda la location, San Valentino a Mare, località fittizia, è in realtà Polignano a Mare, cittadina pugliese che se continuano ad utilizzarla così di frequente finirà col diventare presto la nuova Cinecittà.

 

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