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I bambini ci guardano

Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film

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La recensione su I bambini ci guardano

di laulilla
8 stelle

Un importante film di Vittorio de Sica, meno noto di altri suoi capolavori, girato all’inizio degli anni ‘40

Mi piace segnalare che è possibile vedere sulla piattaforma di RaiPlay I bambini ci guardano, oltre a un piccolo file (dura un solo minuto) nel quale Vittorio De Sica riconosce di aver impresso - grazie a questo film e al suo incontro con il romanzo Pricò (1924) di Cesare Giulio Viola - la più importante e impegnativa svolta della propria cinematografia, essendosi avvicinato al mondo poetico e intimista che le pagine dello scrittore evocano.

 

Il film segna l’inizio dell’indissolubile collaborazione fra il nostro regista e Cesare Zavattini: entrambi ne furono sceneggiatori, insieme a Gherardo Gherardi, ispirandosi al soggetto di C. G. Viola.

Nel 1944, anno di uscita del film, Pricò (Luciano de Ambrosis) ha solo 7 anni, vive in una famiglia apparentemente serena.

Suo padre Andrea (EmilioCigoli) è un onesto impiegato di banca; sua madre Nina (Isa Pola) si occupa di lui e del suo percorso scolastico, con l’aiuto di Agnese (Giovanna Cigoli), la governante fedele. 

Come accade sovente anche alle coppie più solide il matrimonio si incrina, per ragioni che non ci vengono dette: la storia infatti entra presto nel vivo della crisi, presentandoci subito sia  Roberto (Adriano Rimoldi) l’amante di Nina, sia la sensibilità acutissima di Pricò che vede e comprende quello che sta accadendo e avverte l’allontanarsi della madre, il dolore del padre, la propria solitudine in una situazione di delicata e muta sofferenza. 

Nell’Italia ipocrita del ’44, quella delle romanticherie dei telefoni bianchi, i tagli netti sono impossibili e la riprovazione colpisce una donna che soffre così come un uomo che non faccia valere i propri diritti di proprietà sulla moglie fedifraga.

La stessa Agnese, che ha pietà del piccolo, col suo atteggiamento protettivo in realtà non lo salva dalle malignità e dai pettegolezzi che lo circondano.

 

I drammatici sviluppi della storia: l’alternarsi di pochi momenti di unità familiare ritrovata al ritorno di un amante che non si rassegna alla perdita di lei; il suicidio del marito deluso; la sistemazione in collegio di Pricò, diventato precocemente grande, invitano gli spettatori a riflettere sull’angoscia del bambino a cui nessuno degli adulti aveva badato, ciascuno, in fondo, egoisticamente attento solo alla propria individuale felicità. 

Opera  da ricuperare, insieme agli altri importanti film con i quali, con qualche mese di ritardo, Raiplay ricorda la morte di Vittorio de Sica, proponendo alcune altre pellicole significative della sua vita da regista.

 

 

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