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Fuggiasco

Regia di Carol Reed vedi scheda film

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La recensione su Fuggiasco

di sasso67
9 stelle

Carol Reed è stato uno dei migliori registi nella storia del cinema britannico e a dimostrarlo potrebbero bastare titoli come Idolo infranto, Il terzo uomo e questo Fuggiasco, che dell'ideale trilogia è cronologicamente il primo.

Interpretato da un grande James Mason prima di continuare la propria carriera a Hollywood, il film ha qualche punto in comune con Il traditore (1935), a mio parere uno dei capolavori di John Ford. Entrambi i film si svolgono nell'ambiente del ribellismo irlandese antibritannico e vedono la vicenda svilupparsi nell'arco di una notte che sembra non finire mai. Ma soprattutto, in entrambe le pellicole c'è, fortissima, la tematica del senso di colpa e dell'espiazione, tipica del mondo cattolico e dell'universo letterario  dello scrittore Graham Greene, che già dall'anno successivo cominciò a collaborare con il regista inglese (per Idolo infranto). Fuggiasco, infatti, è un film assai meno "politico" di quanto possa sembrare, poiché, come Reed si premura di avvisare fin dall'inizio con una didascalia, ha come oggetto il conflitto che avviene nei cuori degli individui, quando essi vengono inaspettatamente coinvolti nella lotta tra la legge e un'organizzazione illegale. E in effetti non si parla soltanto del senso di colpa che agita le ultime ore di Johnny, ma la macchina da presa illumina gli occhi e le anime delle varie persone che entrano in contatto con lui durante la lunga notte di quella città dell'Irlanda del Nord che non ha nome ma che ricorda tanto da vicino Belfast.

Dal punto di vista interpretativo, direi che come nel Traditore di Ford emerge gigantesca la figura di Victor McLaglen, qui spicca la recitazione di James Mason, attore d'origine teatrale, approdato al cinema con ottimi risultati. Attorno a lui si muovono interpreti pescati dal regista nell'ambiente teatrale dublinese (si riconosce Cyril Cusack, che sarà poi il Galileo della Cavani), tutti assai bene fotografati dalla fotografia con qualche tratto espressionista dell'australiano Robert Krasker.

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