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Ore disperate

Regia di Michael Cimino vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Ore disperate

di Lord Holy
2 stelle

Basato sull'omonimo romanzo di Joseph Hayes, il quale contribuì pure alla sceneggiatura, a stento tenta di raggiungere la mediocrità nel mio giudizio. Anzi, in realtà sarebbe più appropriato un 1,5/5. Che però, per necessità d'approssimazione a cifra intera, ho poi dovuto tradurre in una stella soltanto, al fine di esprimere la mia totale disapprovazione in merito al risultato. Parafrasando il titolo, la visione di questo film si è, purtroppo, gradualmente tramutata in minuti per me disperati.

Il problema sostanziale dell'intera opera può essere riassunto in un semplice concetto: la comicità involontaria. In genere sono abbastanza ben disposto a perdonare una suspense altalenante o assai flebile, come in questo caso, finanche al paradosso della sua totale assenza, purché sia bilanciata da un'adeguata dose di ritmo e humour. Tuttavia queste giustificazioni varrebbero se si trattasse di un esemplare dell'anomalo sottogenere thriller che fa dell'autoironia il suo cuore pulsante (è raro che funzioni senza compromettere la qualità, ma talvolta è possibile). Di certo non se il tutto ha, al contrario, l'evidente pretesa di assumere un tono serio e ricco di tensione, che in pratica qui non è manco pervenuta! Pertanto non si può non decretare il fallimento di codesta operazione.

La sceneggiatura è piena di difetti, tanto da essere (quasi) inservibile allo scopo prefissato. La trama è scarna, prevedibile e poco coinvolgente. E sovente scade addirittura in un ridicolo assurdo (e non voluto, ovvio), che inevitabilmente abbatte e vanifica quanto di buono vi potrebbe essere. Per esempio, da manuale sono gli interventi della polizia: possibile che debbano sempre crivellare di colpi qualsiasi cosa, fino all'eccesso? Dopo aver gridato allo scandalo la prima volta e aver sorriso alla seconda, alla terza non si potrà resistere e ci si abbandonerà ad una più cinica, sguaiata ma liberatoria risata. Almeno godendo di quei momenti d'insana ilarità e vivacità.

La maggior parte dei personaggi agisce contro natura ed ogni logica umana, risultando poco interessanti, per non dire irritanti in qualche frangente. Come una abbastanza anonima Nora Cornell (Mimi Rogers). Ma soprattutto l'insopportabile figlia May (Shawnee Smith), con annesso fidanzato (avrei desiderato fossero fulminati all'istante, liberandoci della loro stupidità), e l'accessorio figlio Zack (Danny Gerard). L'unico a salvarsi è Tim Cornell (Anthony Hopkins), grazie all'innato carisma dell'attore, capace di sopravvivere anche a questo tentativo di soffocarne il talento. Capisco che in certe situazioni il cervello può non funzionare a pieno regime, però a tutto c'è un limite. Così non è affatto credibile!

A guadagnarci sono, per contrappasso in un simile mare di desolazione, il sociopatico Michael Bosworth (Mickey Rourke), l'energica agente dell'FBI Brenda Chandler (Lindsay Crouse) e la suadente Nancy Breyers (Kelly Lynch), più che discreti. Totalmente dilapidati, invece, Wally (Elias Koteas) e Albert (David Morse). Chiude il cerchio una colonna sonora che non ha lasciato traccia nella mia mente (figuriamoci nel cuore)... che presto sarà seguita dal film (spero).

Sulla trama

Al termine di un'udienza in tribunale, grazie alla forzata complicità di Nancy, sua affascinata avvocatessa, il detenuto Michael Bosworth riesce a fuggire di prigione, rubando un'auto insieme al fratello minore Wally e ad un violento compare, Albert. Il trio s'insedia nella villetta dei Cornell, i quali sono costretti ad ospitare i fuggiaschi, nel terrore dato dall'incursione improvvisa e dalle minacce. Ma gli eventi si complicano...

Sulla colonna sonora

Le musiche di David Mansfield non mi han trasmesso nulla (di straordinario) e rientrano nei canoni tipici del genere.

Cosa cambierei

Perfezionerei diversi risvolti dell'intreccio, talvolta troppo approssimativi e talora eccessivamente improbabili.

Su Michael Cimino

Non si notano sbavature. Professionale e di qualità, il suo talento nel dirigere non è in discussione.

Su Mickey Rourke

Michael Bosworth è il migliore, perché è pure l'unico posto nelle condizioni di esserlo.

Su Anthony Hopkins

Sottomesso in un personaggio, Tim Cornell, che palesemente non è alla sua altezza e gli impedisce il top.

Su Kelly Lynch

L'attrice è fisicamente adatta alla parte della conturbante Nancy Breyers.

Su Mimi Rogers

Nora Cornell è tra quei ruoli che, per definizione, non riesco mai a farmi piacere.

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