Regia di Jacques Becker vedi scheda film
Sullo sfondo malavitoso della Parigi di fine '800, si sviluppa un dramma d'amore che colpisce una prostituta e un falegname. Becker, però, come sua consuetudine, non calca la mano sulla drammaticità delle azioni neppure quando gli eventi assumono il carattere di catastrofe. Si respira un'aria dai toni leggeri che solo verso la fine si fa più pesante ed asfissiante. Il regista francese ha lavorato con Renoir e in questo suo frenarsi nell'accentuare il dramma, sembra proprio ricordare il suo maestro. La fotografia lucente contribuisce in questa sorta di dedrammatizzazione e si fa più buia solo nelle ultime sequenze notturne prima del finale.....
Il Morandini afferma che "Casco d'oro", insieme a "Il buco", rappresentino i vertici del cinema di Becker......be' io preferisco il noir crepuscolare "Grisbì". "Casco d'oro" come una delle opere migliori della storia del cinema francese? No di certo; di sicuro un film di livello, ma che viene dopo le opere di Vigo, "I 400 colpi" di Truffaut", qualche film di Godard, Melville e soprattutto Bresson. Non esageriamo con gli elogi!!!
Lo stile trattenuto di Becker e quei toni di voluta leggerezza che conferisce alle sue storie, in certi momenti frenano le pulsioni dello spettatore; almeno dello spettatore quale sono io!
DE GUSTIBUS!
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