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Pecore in erba

Regia di Alberto Caviglia vedi scheda film

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La recensione su Pecore in erba

di ethan
6 stelle

Nell'estate del 2006 l'attivista Leonardo Zuliani (Davide Giordano) scompare da casa sua, situata a Roma nel popolare quartiere Trastevere: tutti i telegiornali ne parlano, una folla sempre più numerosa si accalca davanti alla sua abitazione; inizia la ricostruzione della sua parabola esistenziale, ricostruita facendo ricorso a interviste a parenti, amici e persone che lo conoscono, inframmezzate a immagini di repertorio in cui il ragazzo è protagonista di numerose 'azioni'. La sua caratteristica peculiare, che lo ha portato ad essere osannato al pari di un eroe, è di essere antisemita... 

'Pecore in erba', al momento, è l'unico film diretto da Alberto Caviglia e si distacca dal panorama dell'italico cinema contemporaneo, focalizzato in gran parte su commedie e film comici intepretati da attori di derivazione televisiva da un lato e drammi d'autore che faticano, salvo rari casi, ad avere una visibilità che vada al di là dei patri confini dall'altro: è un mockumentary - un genere pochissimo frequentato da noi - che prende chiaramente spunto, per come è strutturato e per l'ironia di fondo che lo contraddistingue, da un illustre predecessore come il lontano 'Zelig' di Woody Allen.

L'opera prima di Caviglia, ribaltando la figura del protagonista, un eroe in negativo, mette alla berlina i tanti luoghi comuni sull'argomento trattato, sempre spinoso e generatore spesso di polemiche che varcano anche la soglia del cinema, si avvale della divertita partecipazione di molti interpreti di punta del nostro cinema, come Margherita Buy, Carolina Crescentini, Francesco Pannofino, Vinicio Marchioni, Omero Antonutti (nel ruolo-chiave del nonno di Leonardo), Lorenza Indovina, Paola Minaccioni, che si prendono volentieri in giro, ma, alla lunga, arriva alla fine, nonostante la breve durata, con il fiato un po' corto, avendo giocato tutte le sue cartucce migliori nella parte iniziale, per riprendersi con un colpo di coda inatteso nel finale.

Incoraggiante.

Voto: 6,5.

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