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La fratellanza

Regia di Ric Roman Waugh vedi scheda film

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La recensione su La fratellanza

di barabbovich
6 stelle

Un attimo di distrazione, un incidente che manda al Creatore il tuo migliore amico e perdi tutto: il lavoro da manager, la tua famiglia, gli affetti. Potresti cavartela guardando il sole a scacchi per soli 16 mesi, ma se finisci in quella scuola di avviamento al male che è il carcere può capitarti di trasformarti fisicamente e anche psicologicamente. È quanto accade a Jacob (Coster-Waldau), che - pur di sopravvivere in quella gabbia - macchia la sua fedina penale con reati ben più gravi, si fa rispettare, fiancheggia quelli che contano e dà una scalata ai vertici di una gang neonazista chiamata la fratellanza. Quando finalmente arriva il momento della libertà vigilata per buona condotta, un poliziotto cerca di incastrarlo, avendo fiutato che Jacob si trova implicato in una vicenda di traffico di armi.
Ennesimo film di ambientazione carceraria con inevitabili luoghi comuni (detenuti sodomizzati, risse, muscoli ipertrofici, bande rivali, tradimenti, razzismo) che ha come cifra principale - peraltro tutt'altro che nuova - il contrasto tra la vita prima e dopo il carcere, quella dell'uomo che transita da un'esistenza onesta e stabile a una disonesta e piena d'incertezze. Nelle due ore di durata il regista Ric Roman Waugh, che all'attivo ha Snitch - L'infiltrato, non lesina colpi bassi allo spettatore, con più di una concessione allo splatter, ma tiene costantemente alto il tasso adrenalinico del racconto, nonostante più di un buco d sceneggiatura.

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