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La donna del bandito

Regia di Nicholas Ray vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su La donna del bandito

di alan smithee
8 stelle

NICK'S MOVIES

Bowie Bowers ce l'ha fatta. E' evaso assieme a due complici più anziani di lui dopo sette anni di detenzione in carcere con l'accusa di omicidio. Ma lui si proclama innocente, e la sua fuga è motivata dal voler a tutti i costi trovare un avvocato in gamba che possa scagionarlo.

Lui che ha solo 23 anni, essendo stato incarcerato a soli 16 anni.

Ma i suoi due compari, un anziano e l'altro orbo di un occhio, lo portano con sé dopo una rocambolesca fuga, e poi lo lasciano sedimentare nel dolore, in attesa di riprenderlo dolorante presso un fossato in quanto ferito ad una caviglia. Il loro piano è rimetterlo in sesto per riprendere le attività di rapina interrotte dalla condanna, formando una banda di tre con cui progettare di svaligiare subito un istituto di credito.

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In casa dei parenti dell'evaso più anziano, Bowie, ragazzo di bell'aspetto e dai modi gradevoli, si innamora della nipote di costui, Keechie, ragazzina riservata e sulle prime piuttosto scontrosa, che tuttavia presto ricambia il suo affetto.

Intanto la rapina avrà successo, ma tutta la fama per l'impresa viene attribuita dalla stampa al solo ragazzo, che, indicato come il vero artefice e la mente della banda, in qualche modo vede svanire la possibilità di scagionarsi del reato per cui era stato condannato, a suo dire ingiustamente.

Ai due giovani non resterà che la fuga, per cercare di rifarsi una vita. Ma i due irriducibili complici, presto a corto di liquidi, riusciranno a rintraccire il giovane, obbligandolo a partecipare ad un terza missione, che si rivelerà fallimentare.

Nel suo esordio incalzante e dal ritmo effervescente, Nicholas Ray dimostra già una verve piuttosto dinamica e stilosa nel raccontare e filmare una storia di fughe ed amori contrastati dal destino avverso, e da una certa propensione a un autolesionismo che non ha rimedi né possibilità di redenzione.

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Il suo film, apprezzato e ancor più rivalutato col passare del tempo, diviene pertanto un classico gangster movie con amanti in fuga, in grado di rientrare tra i migliori e più rappresentativi e riusciti esempi del genere.

Ray si sofferma sulle condizioni di una classe sociale allo sbando a cui non resta che vivere sulle spalle degli altri e di prepotenza, agendo nell'oscurità, la stessa citata non a caso dal bel titolo originale "They live by night".

Tra il cast, perfetto risulta l'affiatamento che si crea tra i due protagonisti: il bel Farley Granger, attore in odore di divismo proprio in quell'anno particolarmente favorevole in cui verrà chiamato addirittura da Hitchcock (per il meraviglioso ma sfortunato Nodo alla gola, e qualche anno dopo per il notevole L'altro uomo), e la tenera Cathy O'Donnell, femmina ritrosa ed assennata di un boss quasi per caso che si trova sempre nel posto sbagliato, al momento sbagliato.

 

 

 

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