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X-Men: Apocalisse

Regia di Bryan Singer vedi scheda film

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La recensione su X-Men: Apocalisse

di Pimentella
8 stelle

"Mutanti, nati con straordinarie capacità eppure restano bambini che brancolano nel buio alla ricerca di una guida. Un talento può spesso essere una maledizione. Dona a qualcuno le ali e potrebbe volare troppo vicino al sole...donagli i talenti più grandi, poteri oltre ogni immaginazione e potrebbe pensare di essere destinato a dominare il mondo"

Eh sì, un vero Singer lo si riconosce sin dalle prime scene. I suoi film si distinguono, senza ombra di dubbio.

Così che, paragonandoli agli altri capitoli della saga,quelli di Hood, di Vaughn e Mangold ( escludendo Ratner che con il suo Conflitto finale ha raggiunto un ottimo risultato), appaiono ad un occhio anche inesperto  di tutta altra forgia. La  sua capacità di gestire la trama e i suoi protagonisti, facendoli risaltare nel modo giusto; i tempi, gli spazi manipolati e organizzati per dare allo spettatore una visione entusiasmante, adrenalinica…non sono cose che sono riuscita, purtroppo, a scorgere negli altri episodi, comunque da me molto apprezzati ( eccetto l’Inizio,una vera delusione!). Dopo Giorni di un futuro passato, Apocalisse, continua a soddisfare ed appagare l’appassionato del genere offrendo una coerente linea di continuità narrativa. Presenti piccole discrepanze relative ad alcuni personaggi…discrepanze, molto probabilmente, non reali perché in effetti  corrette, allineate con il reale corso degli eventi grazie alla geniale trovata di modificare il passato agendo così anche sul futuro, attuata nel precedente capitolo. Per il resto, prescindendo dalle molteplici critiche, già subite, per quanto riguarda la poca aderenza di questo film agli originari fumetti marvelliani ( Ahimè,completamente all’oscuro di essi! )Apocalisse, secondo il mio umile parere, è un bel film.La sceneggiatura di Simon Kinberg scivola bene nonostante le sottolineate improbabili incongruenze presenti nella timeline cinematografica. D’altra parte, appellarci soltanto a queste “imperfezioni” (molto tra virgolette!) per giudicare la riuscita di un film potrebbe risultare abbastanza limitativo e fuorviante;collegarlo  agli altri capitoli va bene, sì,sicuramente, trattandosi di una saga, ma fossilizzarsi solo e soltanto su questi elementi potrebbe farci eludere il suo valore, non farci godere appieno la bellezza del film in sé.  Come negli ultimi due capitoli (L’Inizio e Giorni di un futuro passato) si continua a scavare nell’anima dei personaggi principali, a farne un’analisi introspettiva, per svelare  cosa si nasconde, in realtà, dietro il loro potere/condanna, dietro la loro disapprovazione, la loro rabbia, la loro forza, il loro dolore…si ricompongono dei puzzle rimasti inconclusi, si svelano e apprezzano virtù non immaginate…si arricchiscono storie, ne nascono di nuove, si  delineano al meglio personaggi già noti per poter poi dar spazio anche a dei nuovi o riscoperti personaggi.

Si introducono temi nuovi con Apocalisse, ad esempio, si può, a ragione, osservare una certa riflessione sulla fede dell’ uomo, sulla sua falsa certezza di detenere il pieno controllo. Piene di significato, a tal proposito, appaiono le parole di Apocalisse, che nel suo tentativo di abbattere l’Umanità e tutte le sue invenzioni e congetture fuorvianti, sottolinea molti degli errori dovuti alla presunzione dell’uomo, al suo  considerarsi essere privilegiato di questo pianeta ( I falsi dei, i sistemi dei deboli, le superpotenze…).

Ancora, cattura  l’idea di aver fatto di un mutante una divinità primordiale, onnipotente la cui storia si va ad intersecare c quelle che sono le religioni tradizionali delle civiltà di ogni tempo e luogo.

Spettacolari alcune sequenze come quella che vede protagonista Pietro, Quicksilver, alle prese con il tempo e i suoi imminenti disastri, dove grandiosa appare anche la scelta del sottofondo musicale: come non provare un senso di soddisfazione, uno slancio di fronte a pieces del genere? Ancora, lo sviluppo e la graduale appropriazione dei poteri da parte di Jean/la Fenice, le sue pene, le sue voci interiori; le scelte di Erik-Magneto; la determinazione di Raven-Mystica, umile, ma impavida eroina. Più di tutti,però, mi ha appassionato  la storia di Magneto, la sua parabola, il suo infausto destino, un destino che lo trascina verso direzioni opposte e diatribe esistenziali. La sua vendetta contro un’esistenza che lo vuole, gira e rigira, arrabbiato, deluso, pronto a sferrare la sua ira, che lo vuole vittima/carnefice (“E’ questo che vuoi da me? E’ questo che sono?”). Questa dicotomia Buono/Cattivo rende Magneto il personaggio più complesso e interessante, calamita, appunto, di tutti gli eventi che gli vorticano intorno.

Molto probabilmente il personaggio da cui ci si aspetterebbe di più ,che fa ben poco, è proprio Apocalisse. Il mutante primigenio, che accumula poteri come bonus, non spicca in chissà quali megalitiche azioni da colosso,  in ogni caso,funziona. Ben altro fanno Magneto, Professor X impegnati in formidabili contrasti che gratificano gli occhi di noi X-fans.

Per quanto riguarda il cast,per citarne qualcuno, Fassbender non fa una grinza,è impeccabile; McAvoy bravo, convincente,ma a tratti poco incisivo; Turner è una splendida, dolce giovane Jean; Peters è un Quicksilver azzeccatissimo,come  fantastico appare il suo personaggio nella sua originalità e in quel suo spirito quasi goliardico. Che dire, attendo con ansia il prossimo…mai così interminabili furono i titoli di coda!

Per concludere, Apocalisse non avrà raggiunto, forse, il magnifico risultato di Giorni di un futuro passato, ma possiamo considerarlo, secondo me, un suo degnissimo successore.   

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