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Ghostbusters

Regia di Paul Feig vedi scheda film

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La recensione su Ghostbusters

di AlbertoBellini
4 stelle

locandina

Ghostbusters (2016): locandina

 

Sarò breve; Non essendo un grandissimo estimatore della pellicola originale - pur riconoscendone la fama e la gloria di cult intrambontabile - diretta da Ivan Reitman, l'idea di una rivisitazione di 'Ghostbusters' mi ha sempre lasciato indifferente, sin dal momento dell'annuncio. Inutile dirlo, ciò ha suscitato una forte rabbia da parte degli amanti del franchise che, tra petizioni online e insulti a tutti coloro che hanno lavorato a questo remake, non desideravano altro che la pellicola non venisse alla luce. Tuttavia, il (grave) problema di questo 'Ghostbusters' non è tanto il cast al femminile, quanto più una sceneggiatura - in particolare, nella seconda metà della pellicola - degna da recita dell'asilo. E ribadisco: nella seconda metà della pellicola. Perché, in teoria, se ci si reca in sala per assistere ad un film sui, in questo caso sulle, Ghostbusters, ciò che più di ogni altra cosa si desidera vedere (e ci si prospetta che funzioni al meglio) sono proprio i CACCIATORI DI FANTASMI che entrano in azione CACCIANDO FANTASMI. Tralasciando il fatto che qui i fantasmi vengono letteralmente triturati anziché catturati - cosa che in se non mi disturberebbe, se non fosse per come avviene - ma ciò che realmente stupisce, è che l'elemento paranormale qui non ha il benché minimo senso di esistere, se non per dare inizio al racconto.

 

Incredibilmente, sono i primi quaranta minuti di pellicola che funzionano, ove, attraverso la visione comica del regista Paul Feig, viene narrata la "genesi" delle protagoniste. Ognuna di loro non convince appieno, non trasmettendo l'empatia che in realtà dovrebbero (e potrebbero), a cominciare da Abby Yates; interpretata da Melissa McCarthy, musa di Feig, qui evidentemente svogliata. Kristen Wiig e Leslie Jones interpretano rispettivamente Erin Gilbert e Patty Tolan, stereotipate senza motivo e totalmente dimenticate (almeno, dal sottoscritto) in seguito alla visione. L'unica che realmente convince appieno è Jillian Holtzmann, interpretata da Kate McKinnon, che si rivelerà essere - sin dal primo momento in cui apparirà in scena - un carattere strambo e totalmente sopra le righe. Senza dubbio, colei che rimarrà più impressa nella mente dello spettatore. Presente poi Christ Hemsworth (a detta di Feig, il nuovo Cary Grant della commedia) in un ruolo a dir poco ridicolo, con gag che potranno risultare divertenti per cinque minuti. Simpatiche ma tristi, se così possono essere definite, le brevi apparizioni di Bill Murray e co. Ciò che resta, alla fine di questo 'Ghostubusters', più che la delusione è un lieve senso di rabbia, dato che - con un minimo di impegno in più - la cosa avrebbe anche potuto funzionare, senza il bisogno di far culminare il tutto in un pasticcio di ignoranza ed idiozia ai limiti della concezione umana. Resta da chiedersi - o forse no - come possano Ivan Reitman e Dan Aykroyd aver apprezzato e promosso una cosa simile.

 

Kate McKinnon

Ghostbusters (2016): Kate McKinnon

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