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Independence Day: Rigenerazione

Regia di Roland Emmerich vedi scheda film

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La recensione su Independence Day: Rigenerazione

di Fanny Sally
5 stelle

A vent’anni esatti dall’uscita nelle sale del primo blockbuster, diventato a suo modo un piccolo classico del cinema fantacatastrofico, Roland Emmerich dopo innumerevoli smentite e ripensamenti, ha esaudito la richiesta di alcuni fans, scrivendo e dirigendo questo sequel dal sapore un po’ nostalgico, un po’ celebrativo che poco o nulla aggiunge all’originale, riprendendone nel bene e nel male, stilemi narrativi e visivi.

 

Dopo il terribile attacco che ha segnato la fine di molte città della Terra e ha dato inizio alla nascita di un unico governo mondiale, le maggiori potenze del pianeta hanno portato avanti un programma militare di difesa da ulteriori minacce aliene, installando delle basi di monitoraggio sulla Luna. La stessa razza aliena che ha già tentato un’invasione, ricompare intenzionata a portare a termine lo sterminio e la conquista delle risorse terrestri. Toccherà ad un gruppo di piloti e scienziati correre ai ripari prima che sia troppo tardi, mentre una nuova specie extraterrestre è intenzionata a stringere un’alleanza.

 

Con gli alieni distruttori dotati di armature tentacolate e colossali navi spaziali, tornano anche i protagonisti principali del primo capitolo, Pullman e Goldblum, nei loro rispettivi ruoli, mentre al posto di Smith troviamo un giovane attore, molto meno carismatico dell’ex principe di Bel Air, rivestire i panni del figlio, anche se è il belloccio Liam Hemsworth a rubargli più volte la scena, anche lui pilota coraggioso e innamorato della figlia dell’ex presidente. Altra aggiunta al cast è la francese Charlotte Gainsbourg, nei panni di una ricercatrice linguista, mentre a Brent Spiner, esagitato scienziato con la mentre ancora disturbata dagli eventi precedenti, spettano le parti più umoristiche.

 

Effetti speciali ancora più incredibili si dipanano davanti agli occhi degli spettatori, mentre la sceneggiatura citazionista e a tratti ammiccante, offre poche sorprese, decollando solo a metà film, grazie al più massiccio uso di azione condita ancora una volta da un pizzico di ironia.

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