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Nocturama

Regia di Bertrand Bonello vedi scheda film

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La recensione su Nocturama

di pazuzu
8 stelle

 

Sette ragazzi, tutti francesi e alcuni giovanissimi, si muovono in lungo e in largo per Parigi, si spostano in metro, ne percorrono le strade: ognuno per conto proprio, ma con un occhio sempre rivolto all'orologio e una mano al cellulare, per tenere sotto controllo tempi e orari, e per scambiarsi messaggi in codice. Talvolta si incrociano e fanno insieme brevi tratti, poi si dividono di nuovo. Lo scopo dei loro spostamenti è la ripartizione di buona parte dei quattro chili di esplosivo di cui dispongono su quattro diversi obiettivi sensibili, per generare quattro esplosioni simultanee che li consegneranno alla storia. Il poco esplosivo che resta lo tengono per il centro commerciale presso cui hanno pianificato di nascondersi per la notte - senza più i telefonini e dopo aver preso gli accorgimenti necessari per rendersi irrintracciabili - per farlo detonare nel caso qualcosa dovesse andare storto.

 

 

Presentato nella sezione Panorama ad Alice nella Città, nell'ambito dell'XI Festa del cinema di Roma, Nocturama racconta l'esecuzione di un attentato dal punto di vista esclusivo degli attentatori, perlopiù tutti ragazzi se non ragazzini, restando incollato a loro nelle ore che lo precedono ed in quelle immediatamente successive, e tenendo ai margini tutto ciò che accade intorno, la cui descrizione è limitata a quel che passa sugli schermi televisivi a loro disposizione. Bertrand Bonello, regista, soggettista, sceneggiatore e autore delle musiche, non lascia trapelare nulla neanche riguardo le ragioni del gesto. Perché a contare, nella sua storia, sono i fatti: le motivazioni sono un orpello, un accessorio inutile, laddove le stesse dinamiche sociali e l'aria pesante respirata quotidianamente, da sole, bastano a rendere plausibile il concepimento di simili operazioni da parte di una gioventù frustrata, educata all'odio, incattivita e privata di prospettive.

 

 

Strutturato per precisa scelta in due sezioni radicalmente diverse tra loro, il film si presenta per tutta la prima parte come una sorta di anti-action frenetico e quasi privo di dialoghi, con i protagonisti in continuo movimento, mescolati alla gente ma quasi sempre solitari e rigorosamente isolati dalle altre solitudini che gli passano accanto, dove a dare il ritmo al loro incedere è uno score minimale e velato di elettronica, per poi mutare fisiologicamente nella seconda, quando lo spazio ampio ma chiuso del centro commerciale diviene il claustrofobico teatro dell'attesa: un microcosmo spaventosamente (ir)reale nel quale la colonna sonora divengono le hit selezionate nel negozio di hi-fi, e nel quale tra corse con i kart e bagni in vasca, e tra pseudo-spettacoli canori ed avances ai manichini, a crescere sono la consapevolezza di aver aumentato fino all'inammissibile la propria distanza dal mondo intorno, e il conseguente terrore di essere giunti ad un passo dalla fine.
Interpretato ottimamente da un cast composto in buona parte da attori non professionisti ai cui personaggi lo script dona con il passare dei minuti un buon grado di definizione, Nocturama è un alienante pugno sullo stomaco, è un incubo terribilmente plausibile, è un disperato grido di dolore nei confronti di un'umanità costretta ad aver paura anche dei propri figli.

 

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