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La quinta onda

Regia di J Blakeson vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su La quinta onda

di alan smithee
3 stelle

Una invasione aliena mette a dura prova la vita di Cassie, rimasta sola e alla ricerca del fratellino. Fantascienza vista e stravista per un blockbuster al risparmio che non regala alcuna emozione.

Ci risiamo! Gli alieni cattivi cattivi sono riapparsi sui cieli terrestri, con un’astronave enorme dall’aria malvagia, tutta irsuta e contornata di pungiglioni aguzzi che non promettono nulla di buono, e cercano di conquistare il pianeta. Ma stavolta procedono in modo subdolo ed indiretto: prima “scaricano” il pianeta di ogni sua energia, facendolo tornare come ai tempi primordiali; poi creano un’onda gigantesca che devasta tutte le città costiere e ogni centro vitale vicino a pozze acquifere o laghi; il terzo malefico intervento utilizza gli uccelli per provocare una enorme epidemia di influenza aviaria che miete una grande quantità di vittime; la quarta azione vede intervenire gli alieni, che si installano come sanguisughe all’interno del cervello dei malcapitati che rimangono contagiati, interferendo sulle loro azioni e rendendoli automi non più in grado di ribellarsi.

La quinta “onda” (quasi si trattasse di una riproposizione delle piaghe bibliche dei tempi di Mosé) è imminente, ma nessuno conosce quando potrà manifestarsi, né come né tantomeno in che modo.

L’esercito degli Usa interviene e cerca di mettere in salvo più ragazzi possibile, per addestrarli e farli divenire i soldati di domani.

L’azione si concentra su una teenager di nome Cassie, che, persi entrambi i genitori e sfuggita al controllo del fratellino di circa otto anni, si mette in cammino per ritrovarlo e cercare di sopravvivere, contribuendo a sventare la minaccia aliena che ha portato il pianeta ad un passo dall’agonia: gli extraterrestri stanno cercando tuttavia di liberarsi della popolazione, cercando di preservare il più possibile integro l’habitat naturale, probabilmente con l’intenzione di insediarcisi, una volta debellata la presenza umana.

Tratto dal solito romanzaccio di fantascienza catastrofico quanto basta per risultare banale e “déja lu”, oltre che “vu”, La quinta onda non riserva più il minimo grado di emozione, nonostante la carina e tenera Cloe Grace Moretz si impegni con tutta se stessa per cercare di fare il possibile per appassionare.

Ma la produzione le studia tutte pur di evitare di impegnarsi a dovere a rappresentare presenze aliene sempre celate all’interno del corpo umano, o nascoste nell’astronave che emerge oscurando i cieli come nell’altro, più famoso ma egualmente disastroso e facilone Indipendence day.

Attori noti e spesso interessanti, se non bravi, tra cui senz’altro un Liev Schreiber imbolsito e marziale che sembra fuoriuscito da un devastante film di produzione Golan Globus (Delta force o Invasion U.S.A.) e una Maria Bello particolarmente incartapecorita, partecipano a questa fiera banale dell’ovvio e del già visto, che compendia malamente il teen-disaster-war movie con la fantascienza più abusata e prolissa.

Direzione qualunque e sbiadita, senza nessun piglio innovativo, a cura di un certo J. Blakeson, alla sua opera seconda dopo il decisamente più promettente e spigliato La scomparsa di Alice Creed.

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