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Wargames - Giochi di guerra

Regia di John Badham vedi scheda film

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La recensione su Wargames - Giochi di guerra

di maso
6 stelle

 

 

Versione aggiornata all'era telematica de "Il Dottor Stranamore".

Nell'acclamato film satirico di Kubrick il pulsante che attivava la terza guerra monidiale a suon di bombe nucleari veniva schiacciato dal generale Ripper a causa delle sue paranoie d'impotenza generate dai comunisti, nel film di Badham invece la mente che scatena il lancio missili è quella elettronica proprio perchè come sottolineato nell'incipit l'uomo è consapevole che il lancio degli ordigni significherebbe la fine di tutto e quindi non avrebbe mai il coraggio di schiacciare quel pulsante, serve allora un filtro artificiale su una sequenza numerica che come una linea di confine una volta varcata non possa più essere cancellata.

Da questo assunto si sviluppa l'avventura del genietto in erba interpretato da Matthew Broderick che si inserisce involontariamente nel programma missilistico della NORAD credendo di essere penetrato nel database di una nota casa produttrice di videogames: il gioco da lui scelto è la battaglia termonucleare che ovviamente si combatte fra russi ed americani, lui sceglie i russi e il cervellone gli americani ma questultimo non è al corrente della differenza fra il virtuale e il reale.

Badham è un regista che ho sempre apprezzato per la capacità di raccontare storie attraverso le immagini in maniera fluida e piacevole, in questo caso ha avuto la fortuna di avere sotto le mani un'ottima sceneggiatura scritta a due mani da Lasker e Parkes che non a caso si guadagnò una candidatura agli Oscar.

La prima mezz'ora descrive con puntualità la nuova realtà telematica dei giovani e la scuola a metà degli anni ottanta: David gioca sempre a Galaga, un arcade che ha succhiato parecchie monete da 200 Lire anche dalle mie tasche e a casa smanetta a suon di Basic sul suo PC che gli permette addirittura di modificare i voti negativi in pagella e quelli della sua amica Jennifer interpretata dalla frizzante Ally Sheedy che mi piaceva un sacco da adolescente e qui è proprio carina.

L'alchimia fra i due giovani attori tiene vivo l'interesse del film anche se si comincia a sentire puzza di cazzata con il fermento nella stanza dei bottoni al NORAD lievitato nel momento in cui sui mega schermi si attivano gli allarmi missilistici causati dalla partita iniziata da David, la non logica de "Il Dottor Stranamore" nel quale un generale impotente e frustrato poteva attivare il lancio dei missili in maniera irreversibile è qui traslata nell'azione infantile di un ragazzo che innesca il meccanismo involontariamente giocando ai videogames con il computer che controlla il tutto.

Il film assume un tono seriamente preoccupante che Kubrick aveva intuito non potesse funzionare per questa storia ed infatti optò per una satira fantapolitica, la stanza della guerra diventa la location centrale dell'azione che dipana falsi attacchi e red alert in continuazione fino all'intervento di Falken, l'inventore dell'ordinatore Joshua.

John Wood è come sempre carismatico nel ruolo dello scienziato deluso dalle istituzioni che confida nell'estinzione della razza umana piuttosto che nella sua continuazione ma il delirio apocalittico nella stanza della guerra suona davvero fasullo fino al finale che concede spazio al vecchio genio e al nuovo concludendo con le solite scene di giubilo un film piacevole ma superato su un argomento scottante per l'epoca ma molto meno sentito oggi tanto che questo filone è tramontato da anni perchè film del genere non hanno più motivo di esistere.

 

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