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Wall Street

Regia di Oliver Stone vedi scheda film

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La recensione su Wall Street

di maso
7 stelle

Il mondo spietato e senza scrupoli del mercato borsistico è narrato con ritmo avvincente in questo classico degli anni ottanta dove il broker galoppino privo di talento Bud Fox entra nell'orbita dell'affarista che non sbaglia un colpo Gordon Gekko scoprendo un universo di sotterfugi, spiate, male lingue, scontri generazionali, grafici in picchiata, puttane d'alto bordo, piani alti e appartamenti all'attico dove tutto è finalizzato a spostare mucchi di soldi da un conto all'atro anche spiaccicando le vite di onesti lavoratori come mosche sul parabrezza di una Porsche lanciata a tutta birra verso un traguardo che non arriva mai perchè come dice una nota tagline del film "Il denaro non dorme mai".

Charlie Sheen con un taglio di capelli orripilante è proprio sfigatissimo in tutto ciò che fa ed è per questo che anche se avrei preferito nel suo ruolo Salvatore Baccaro il personaggio gli va a pennello proprio perchè quello che emerge di Bud Fox alla fine del film è il pianto singhiozzante e sputtanatorio di un povero incapace che per avere il jumbo personale vaffancula il padre onesto lavoratore che gli ha sempre consigliato di fare un lavoro normale e non questa specie di gioco d'azzardo cammuffato da venditore porta a porta che alza la cornetta e vende pacchi di niente, uno che diffonde informazioni grattate a destra e a manca tramutandole in investimenti sicuri come spiaccicarsi a terra gettandosi dall'ottantesimo piano del fu World Trade Center, uno che nel marasma più totale mette alla porta una fuoripartissima Daryl Hannah che in un circo Togni di falsi sentimenti gli si era affezionata ma che al solo pensiero di ritornare ad essere una bella bionda senza un dollaro preferisce mollare l'osso ed essere una bella bionda senza un uomo.

L'altra metà del cielo è un grintoso Michael Douglas premiato con l'Oscar per questa sua lettura di uno speculatore rapace e spietato con cui tutti vogliono avere a che fare, Gordon Gekko è descritto come un elefante nella giungla che Bud Fox cattura con una informazione scaturita da babbo operaio, l'azienda aeronavale Blue Star viene addentata da Gekko ma le sue cattive intenzioni non sono captate da Buddy rincitrullito dalla ricchezza sopraggiunta, dalla prospettiva di una vita al piano attico, dalle aperte di gamba della bella arredatrice Darien Taylor con i suoi cappellini orrendi che fanno il paio con il taglio di capelli sfoggiato da Bud Fox.

Il melodramma finanziario è popolato da un folto numero di personaggi di contorno che arricchiscono parecchio il valore del film: che dire dell'attore feticcio di Stone John C. McGinley nella parte del broker amico di Fox che lo consiglia e lo foraggia a centoni quando gli affari vanno male, davvero molto bravo e in parte come Silvya Miles agente immobiliare da un milione di verdoni ad abitazione, Terence Stamp rivale analogo inglese di Gekko, Hal Holbrook scaltro broker di lungo corso, e un ottimo Martin Sheen saggio padre operaio.

La grande mela offre il degno palco a questo parco di personaggi ben diretti in una scrittura solida e ritmata che Stone riprende senza troppi guizzi come succederà in altri suoi lavori ma lascia funzionare meglio situazioni e parole, basta pensare alla istantanea dal finestrino della limousine di Gekko dal quale si vedono ai bordi di un marciapiede uno yuppie incravattato con la ventiquattrore in mano ed un barbone sporco e trasandato con il suo carrello pieno di stracci, Gordon chiede a Bud: - DIMMI SE LA DIFFERENZA FRA I DUE L'HA FATTA LA FORTUNA - .

 

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