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Suicide Squad

Regia di David Ayer vedi scheda film

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La recensione su Suicide Squad

di AlbertoBellini
5 stelle

locandina

Suicide Squad (2016): locandina

 

'Suicide Squad' o, la storia del cinecomic che avrebbe potuto, ma che non ha fatto per ragioni assolutamente non legate alla sua natura. Non è stato affatto semplice, per me, scrivere questa recensione, o comunque, un qualcosa che riassumesse il mio giudizio. Ho voluto attendere una seconda visione, sperando che mi si schiarissero le idee; anche se alla fine, c'era poco da schiarire. Il motivo, è che con 'Suicide Squad' ci troviamo (o meglio, mi trovo) di fronte ad un prodotto totalmente sconclusionato nella sua realizzazione. Un qualcosa che mi risulta impossibile giudicare con il solo uso di un occhio critico ed obbiettivo piuttosto che da un occhio più infantile. Il mio parere, come quello di tanti altri, è stato letteralmente tagliato in due; tra chi l'ha apprezzato - surclassando ogni qualsivoglia elemento negativo - e chi l'ha (giustamente) bocciato senza esitazione. Dunque, sarà che io con i cinecomic mi ci diverto anche, sarà che i protagonisti (gran parte, a me sconosciuti) di questa pellicola tanto attesa mi incuriosivano e non poco, sarà per l'eterna bellezza di Margot Robbie - non ne ho la più pallida idea - ma io raramente ho atteso un film di questo infinito filone fumettistico quanto 'Suicide Squad'. E, ahimé, l'attesa non è stata ripagata, se non in una piccola parte.

 

Che l'ambizioso progetto di DC Comics - ovvero, trasporre sul grande schermo le storie fumettistiche della medesima testata, creando un universo cinematografico che ricalcasse quello della Marvel - sia partito col piede sbagliato, è più che evidente. Zack Snyder e la propria "presunzione artistica" avevano totalmente fallito, laddove si era intenzionati a rivitalizzare le figure di Batman e Superman. In 'Dawn of Justice' era presente ben poco dei due supereroi, sopratutto per quanto riguarda il primo citato, che ha avuto una vita a dir poco invidiabile nel mondo cartaceo. Basti pensare a graphic novel del calibro di 'The Killing Joke', 'The Long Halloween', 'The Joker' o ancora, 'Arkham Asylum', veri e propri capisaldi del genere che hanno letteralmente sviscerato la figura del cavaliere oscuro e del proprio alter ego, attraverso una visione matura e a tratti orrorifica. Morale della favola, questo 'Suicide Squad' rappresentava, in un certo senso, la prova del nove per DC: il problema era semplicemente l'inettitudine di Snyder? Oppure c'è qualcosa di ben più grosso alla base?

 

Jay Hernandez, Joel Kinnaman, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Margot Robbie, Will Smith, Jai Courtney, Karen Fukuhara

Suicide Squad (2016): Jay Hernandez, Joel Kinnaman, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Margot Robbie, Will Smith, Jai Courtney, Karen Fukuhara

 

Andiamo con ordine. Cosa effetivamente funziona in 'Suicide Squad'? Il soggetto. Un branco di super criminali si "allea" per combattere un super cattivo, mentre la presenza di un Joker, intenzionato a riprendersi la propria anima gemella, darà filo da torcere alla missione degli anti eroi. Ora, seriamente, ma cosa pretendete di più da un cinecomic? Ad un soggetto simile - accostabile (spiritualmente) a opere come 'Fuga da New York' o 'I Guerrieri della Notte', sarebbe bastata una lievissima spinta per tramutarsi in un qualcosa di a dir poco epico. E ve lo dice uno che - fatta eccezione per i quattro titoli citati poco fa - non ha mai sfogliato un fumetto in vita sua (nonostante ritenga che le storie di Batman siano ben più mature di quanto la maggior parte del pubblico pensi). Il crollo di questo castello di carte, è dovuto per lo più - se non, solo ed esclusivamente - alla paura. La paura che la produzione di Warner Bros. potesse toppare per la terza volta consecutiva, immischiandosi così nei progetti del regista David Ayer, scrivendo e riscrivendo, montando e rimontando ciò che in questo preciso istante dovrebbe essere il vero 'Suicide Squad'. L'evidenza che il film sia passato in sala montaggio e dalle penne dell'intero staff per centinaia di volte è sin troppa. Tralasciando la sceneggiatura, più o meno ai livelli di un qualsiasi altro cinecomic, il più grande problema risiede proprio nel montaggio, sonoro in particolare. La squadra suicida ci viene presentata a poco a poco, introducendo ogni singolo membro con un determinato brano musicale. Si va dagli Animals ai Rolling Stones, dai Creedence Clearwater Revival a Eminem. Non è certo la colonna sonora in sé a rappresentare una falla nella pellicola, ma il modo in cui viene utilizzata; come se qualcuno avesse attivato una playlist casuale. Per citare il critico Francesco Alò, la prima mezz'ora non è altro che una gara a chi ce l'ha più lungo.

 

Ma allora perché non stroncarlo all'istante? Perché tentare in tutti i modi possibili di difenderlo? Molto semplicemente, per l'occhio infantile citato inizialmente. Perché, alla fine, il prodotto mi ha intrattenuto e divertito. Nei 130 minuti di durata, non c'è stato un singolo momento nel quale mi sia annoiato o pentito di essermi recato in sala (per due volte). E quali dovrebbero essere gli obbiettivi di un film del genere, se non intrattenere e divertire (e incassare, ovviamente)? Per questo, ammetto di trovarmi in una posizione complicata, quasi a provare vergogna nell'ammettere una cosa simile. Non è Bergman, non è Kubrick. Tutto questo astio, prolungato per un tale giocattolone ignorante, proprio non lo capisco. A cominciare dalla tanto criticata assenza di violenza: sì, i protagonisti sono cattivi - il male puro, gente che dovrebbe aver ucciso donne e bambini - ma questo non è un film di Rob Zombie. È chiaro che con una produzione ad alto budget come questa, si debba rendere il tutto fruibile ad un pubblico giovane. E francamente, io non mi aspettavo (ne pretendevo) un branco di selvaggi assassini ricoperti di sangue. Un branco di cazzoni diversamente buoni. Questa è la Suicide Squad.

 

Joel Kinnaman, Scott Eastwood, Will Smith

Suicide Squad (2016): Joel Kinnaman, Scott Eastwood, Will Smith

 

Velocemente: Will Smith è Deadshot, il mercenario più letale del pianeta, Jai Courtney è Capitan Boomerang, rapinatore di banche australiano, Jay Hernandez è El Diablo, una torcia umana alternativa, Adewale Akinnuoye-Agbaje è Killer Croc, un...beh, un uomo coccodrillo, Karen Fukuhara è Katana, una spadaccina giapponese e Joel Kinnaman è Rick Flag, il classico soldato patriottico sino al midollo. [Piccola parentesi, come ho detto, i personaggi vi verranno presentati proprio così, uno ad uno.] Il ruolo del villain vero e proprio - assolutamente inutile come in ogni cinecomic che si rispetti - l'Incantatrice, è affidato nelle mani di Cara Delevingne, con tutto il bene possibile, un'interpretazione alquanto sconcertante. Ma, ovviamente, tutta l'attenzione era concentrata su ben altro; l'Harley Quinn di Margot Robbie è, senza alcun dubbio, il carattere più riuscito tra tutti - probabilmente, colei che meno ne ha risentito dai danni di Warner Bros. - insieme al Joker (interpretato da Jared Leto), nonché, alla cosa più bella dell'intera pellicola: il folle, violento e ossessivo rapporto che li lega - capace di risultare persino romantico e poetico, senza scadere nella banalità. Definiti il re e la regina della criminalità di Gotham City; un pazzo irrefrenabile e la sua donna ancor più pazza, ma consapevole della propria natura e, in un certo senso, capace di "contenerla", grazie al passato da psicologa nel manicomio di Arkham. Ciò che più di ogni altra cosa appassionerà lo spettatore, sarà proprio il loro rapporto, la loro follia condivisa, un elemento che non necessita di investimenti monetari. Il vero desiderio di chiunque è aprire il cranio del clown più famoso della storia e guardarvi al suo interno, non assistere ad una serie di presentazioni di spassose macchiette monotematiche. Per quanto mi riguarda, DC dovrebbe aprire gli occhi, comprendere l'enorme potenzialità di questi due caratteri messi assieme e puntare tutto sulla loro malata e marcia love story.

 

Margot Robbie

Suicide Squad (2016): Margot Robbie

 

Jared Leto

Suicide Squad (2016): Jared Leto

 

Tirando le somme, siamo fortunatamente distanti anni luce da 'Man of Steel' e 'Batman v Superman'. Nonostante Marvel resti, obbiettivamente, in prima posizione con una serie di pellicole (pressoché tutte uguali) sfornate con lo stampino, voglio premiare questo 'Suicide Squad'. Perlomeno, Ayer ha tentato - quanto possibile - di deviare dalla "concorrenza". Che il risultato finale poi, sia riuscito o meno, è un altro discorso. Consiglio comunque a tutti di liberarsi dai pregiudizi - positivi o negativi che siano - e di recarsi in sala. Potreste rimanere sorpresi - in entrambi i casi - oppure, restare nel mezzo. Un 50 e 50. Una gara a chi ce l'ha più lungo. Ma una gara colma di ignoranza, nella quale (mi) risulta impossibile non divertirsi. L'amarezza, in ogni caso, si percepisce.

 

Margot Robbie, Jared Leto

Suicide Squad (2016): Margot Robbie, Jared Leto

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