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Lo chiamavano Jeeg Robot

Regia di Gabriele Mainetti vedi scheda film

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La recensione su Lo chiamavano Jeeg Robot

di Springwind
5 stelle

Un fumettone inverosimile, cupo e deprimente, che pure sta mandando in visibilio critica e pubblico. Più che rifarsi al Pasolini delle borgate, sembra un Tarantino de' Noantri

Come ha scritto un altro utente - e come i risentiti, direi quasi offesi  commenti alla sua recensione dimostrano - bisogna fare molta attenzione a criticare questo film, osannato da tutta la critica, sia radiofonica (a "Hollywood Party" ne hanno fatto un mito) sia giornalistica (carta stampata, internet e quant'altro), e apprezzatissimo dal pubblico. Bene, a me questo film proprio non è piaciuto: e mi dispiace, perché trovo che Santamaria oggi sia uno dei migliori attori italiani (e anche qui offre una prova davvero notevole); mi dispiace anche perché amo le commistioni di generi; perché mi piace sostenere, quando possibile, il cinema giovane. Però questa pellicola proprio non si regge: la storia è gratuita, sfilacciata, grottesca e pasticciata per tre quarti, buonista sul finale; il linguaggio incomprensibile a chi non abiti nel raggio di trenta chilometri da Tor Bella Monica; c'è uno spreco di violenza - spesso gratuita - da Tarantino de noantri unito a una cupezza di fondo da depressione all'ultimo stadio. I personaggi sono tutti eccessivi, senza spessore psicologico: con l'eccezione di Santamaria, che dà qualche veridicità al suo piccolo criminale di periferia, ignorante e asociale (almeno per buona parte della storia), gli altri protagonisti sono dei caratteri (e nemmeno tanto bene abbozzati) piuttosto che persone credibili: il cattivo è troppo cattivo, troppo stupido nel suo delirio di onnipotenza, troppo pagliaccesco nei suoi travestimenti alla Renato Zero; la ragazza è ancor meno plausibile: per dare credibilità a un personaggio così  difficile - una giovane debole di mente abusata fin da bambina, che si rifugia per sopravvivere nel mondo dei fumetti di Jeeg Robot - occorreva un'attrice coi contro fiocchi. Purtroppo, l'esordiente cui è stata affidata la parte, più che  spalancare gli occhioni e socchiudere i labbroni per emettere suoni in un romanesco tanto stretto da risultare incomprensibile non è in grado di fare. Insomma, io mi sono annoiata, irritata e durante le due ore e rotti di proiezione non ho mancato di mandare più volte a quel paese critici e amici che ne parlavano entusiasti. Posso comunque capire che il film piaccia e abbia successo presso gli amanti dei fumetti:infatti, è un fumettone all'ennesima potenza. Ma per piacere, non tiriamo in ballo Pasolini ...

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