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La grande scommessa

Regia di Adam McKay vedi scheda film

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La recensione su La grande scommessa

di mc 5
10 stelle

Film grandissimo. Di quelli che ti riempiono la testa di volti, cifre, parole. E poi lungo questi 130 minuti non ti annoi perchè la tensione è continua e il ritmo non manca. Anche chi non lo ha ancora visto (quei pochi, perchè il film sta incassando alla grande) sa di cosa si tratta perchè su giornali e tv ne hanno parlato parecchio. Prima di entrare nel merito voglio ribadire che si tratta di un prodotto di gran classe e che funziona egregiamente con tutto: regìa eccellente, attori stratosferici, dialoghi incalzanti e brillanti. Eppure c'è una cosa sulla quale si potrebbe eccepire. E' un dato di fatto sul quale molti sorvolano (e anch'io) ma certuni non l'hanno mandata giù. Mi riferisco alla "sostanza" del film, proprio ciò che lo muove e lo ha originato: il mondo delle banche e della finanza. Per molti il linguaggio è eccessivamente tecnico, addirittura incomprensibile. Però io dico due cose: intanto non si potevano trovare espressioni alternative, che i nomi delle cose SONO QUELLI e spiegarne tecnicamente il significato non era possibile...e inoltre su questo "problemino" io ci son passato sopra, estasiato dallo stato di grazia degli attori e dal carattere di "impegno civile" dell'opera. QUELLO sì mi ha contagiato e travolto, e quanto ai termini tecnici utilizzati (numerosissimi) li ho dati per scontati senza pormi troppi problemi (ragazzi, la finanza ha un suo linguaggio, prendere o lasciare) e se questo linguaggio ad esprimerlo sono degli attori clamorosi, una sceneggiatura che appassiona e una regìa accattivante, beh, chissenefrega. Il film segue -fin dai suoi primi vagiti- quella smania di far soldi che ad un certo punto è esplosa nelle stanze del potere dell'economia americana e che poi si è riversata in ogni sportello di ogni singolo istituto bancario americano. Euforia indicibile. Euforia alle stelle. Degli uomini che poi in realtà erano "ometti" all'improvviso trasformati in Giganti della finanza. Sempre idee nuove per MOLTPLICARE i soldi e la loro rendita. Attraverso scelte non sempre lucide e razionali che ovviamente contavano sull'acquisto e sottoscrizione da parte della massa americana di prodotti finanziari. Prodotti che scottavano. Perchè al centro di tutto c'era il meccanismo del RISCHIO. Le chiamano col preciso termine di SPECULAZIONI. Insomma tutti in agitazione (positiva) per questo che somigliava ad un boom finanziario. Poi, il risveglio drammatico. Iniziato quando nelle stanze dei bottoni qualcuno cominciava ad intravedere qualche scricchiolìo. Fino al patatrac finale. Vale a dire: impiegati di banche ed agenzie licenziati. Ma soprattutto migliaia di cittadini del ceto medio che si son ritrovati a dormire sulle panchine come homeless. Un dramma totale. Eppure... mi fermo qua perchè nei fotogrammi finali c'è un aggiornamento che potrebbe apparire come uno spoiler e, credetemi, è un aggiornamento che sa di gran tristezza. Soprattutto per un motivo (imbevuto di cinismo e di rabbia contro un capitalismo che NON SA fare autocritica, un capitalismo che salva sempre i suoi devoti (almeno quelli che contano). E il motivo sta in milioni di famiglie rovinate che -loro soltanto e non i papaveri delle grandi banche- hanno PAGATO e STRAPAGATO per ciò di cui non avevano colpa alcuna se non quella di essersi fidati di operatori finanziari che avrebbero meritato l'ergastolo. Tutto questo è raccontato con sapienza, diretto con solido mestiere e può contare su un manipolo d'attori semplicemente fantastici. Prima di tutto un Christian Bale da oscar (incredibile istrione!!) e subito dopo uno Steve Carell da standing ovation. Si tratta di due attori fenomenali ma con una differenza. Di Bale che fosse un fuoriclasse è cosa nota, ma ciò che di film in film ci stupisce è il talento con cui Carell (dopo una vita passata ad interpretare ruoli comici e spesso anche ridicoli) si sta buttando a capofitto nel cinema drammatico con risultati sbalorditivi. Poi non dimentichiamo un Ryan Gosling in forma strepitosa. Un formidabile Brad Pitt cui però spetta un ruolo piuttosto ridotto. E non posso fare a meno di citare due attrici che adoro con tutto me stesso (anche se entrambe interpretano qui ruoli piccolissimi): Melissa Leo e Marisa Tomei (e chi mi conosce sa cosa provo per quest'ultima, ma lasciamo perdere). E della colonna sonora, dico, vogliamo parlarne? A caso, nel mucchio: Metallica, Pantera, Guns'n'Roses, Neil Young, Gorillaz, Led Zeppelin...Insomma un gran bel film, che pulsa di impegno civile e con un cast formidabile. A questo (che è tanto) dovete pensare durante la visione. E fregatevene se non sapete cosa sono i titoli "subprime", chi se ne importa, il senso del film lo capite lo stesso. Eccome. PS: posso sbagliare ma io vi ho letto un singolare ibrido di Robert Redford vecchio stile e di Michael Moore, riveduti e aggiornati attraverso la lente di una suprema DISILLUSIONE.

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