Regia di Deniz Gamze Ergüven vedi scheda film
E' un film sulla libertà, la libertà di poter vivere assecondando la propria personalità e i propri affetti senza obblighi e costrizioni esterne, anche se si è donne.
Protagoniste della storia sono cinque sorelle affiatatissime, ragazze poco più che bambine che vivono la loro fanciullezza serene e spensierate. Finché non arrivano i primi ragazzi, e loro cinque cominciano a scontrarsi con i pregiudizi e le ottusità tipiche della cultura e tradizione retrograda delle campagne turche (probabilmente non dissimili da quelle delle campagne indiane e forse anche italiane), che vuole che indossino "vestiti color merda e senza forma"; e che, giovani e vergini, siano assegnate spose a ragazzi sconosciuti con matrimonio combinato e senza amore.
Le cinque ragazze, cresciute da uno zio e dalla nonna per la mancanza dei genitori, un po’ alla volta vengono protette dagli altri ragazzi (e si può immaginare quanti ne possano attirare cinque sorelle) nella loro casa che viene fortificata fino a essere trasformata in una specie di prigione. Il risultato finale sarà che, delle cinque, due riescono a scappare rocambolescamente nella capitale; due si sposano contro voglia (ed una di esse si ammazza); ed una sola si sposa e sarà felice.
Il film è molto bello, e manda un messaggio sano, chiaro ed efficace.
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