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I vitelloni

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su I vitelloni

di tafo
9 stelle

Più del comunismo o del fascismo è il fancazzismo che ci rappresenta da sempre.

Fellini descrive attraverso le avventure dei 5 vitelloni uno degli ismi più importanti per descrivere il carattere degli italiani, dongiovanneschi , spavaldi, scansafatiche, bambinoni. Rimandare le responsabilità e il lavoro, mettersi dietro le spalle la guerra e il neorealismo per divertirsi e tirare tardi la notte. La provincia come descrizione impietosa di come eravamo e di come siamo. Lo spirito indolente di un paese che non vuole crescere che non si vuole assumere le responsabilità dell'età adulta. Prolungare il più possibile un eterno presente fatto di un dolce far niente inseguendo i propri vizi piccoli o grandi che siano e prendere in giro il lavoro. I vitelloni sono i figli del primo benessere post-bellico che possono permettersi di ritardare il loro diventare padri per  coltivare le loro passioni senza preoccuparsi troppo del futuro borghese che li attende.Nessuno di loro o quasi ha il coraggio di lasciare la festa di crescere o di lasciare il borgo natio dove comunque la famiglia di ognuno garantisce questo stile di vita negando però ogni tipo di indipendenza. Non tutti i personaggi hanno lo stesso peso, anche se tutte le famiglie sono infelici a modo loro, il centro del film sono i due vitelloni cognati Fausto e Moraldo. Essere amico del marito di tua sorella può essere una posizione scomoda perché finisci per sapere cose su di lui che la tua famiglia è meglio che non conosca. Fausto è il capo del gruppo, il suo lavoro preferito è sedurre le donne che incontra anche dopo che è diventato padre. Moraldo è il vero sonnambulo del gruppo non riesce a dormire, gira da solo dopo che gli altri sono rincasati, cercando qualcosa nella notte o qualcuno con cui parlare delle stelle. Moraldo partirà solo quando Fausto comincerà seriamente a fare il marito e padre come se il posto di figlio e fratello del primo possa essere colmato dal ritorno del secondo. Leopoldo e Riccardo cercano di sublimare nell'arte la loro esistenza , mentre per Alberto le uniche donne della sua vita sono la sorella unica fonte di reddito della famiglia e la sua mamma triste e piangente, misogino e sempre adatto allo scherzo già pronto a passare tutta la vita con l'anziana genitrice per non sposarsi mai. Sbagliato dire che il nostro cinema sarà da questo film influenzato perché in realtà ne sarà plagiato nel senso che tutti o quasi cercheranno di rifarlo ma senza quella sottile ma continua malinconia che lo avvolge.Opera che al passare delle stagioni inevitabile preferisce un senso di nausea di mal di mare continuo. 

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