Regia di Dino Risi vedi scheda film
Capolavoro immortale, un affresco veloce ma incisivo del nostro immediato dopoguerra, con spezzoni di filmati d'epoca perfettamente inseriti nella trama, ma soprattutto è la storia di un uomo troppo idealista per sopravvivere in un mondo sempre più pragmatico, opportunista e cinico. Oggi come oggi la figura del protagonista pare irreale , abituati come siamo a cedere ad ogni tentazione e a non sopportare i sacrifici, ma anche nel lontano 1960, Dino Risi ci faceva capire che essa era già quasi un caso limite in via di estinzione. Il film inizia in sordina, con le vicende belliche e partigiane ormai agli ultimi fuochi, e si sviluppa con vigore con le riprese romane : indimenticabile l'invito a cena dai principi , durante lo spoglio del referendum trasmesso per radio, e la vecchia nobiltà che compiange il sovrano.: ogni frase, ogni atteggiamento è perfettamente calibrato e ricco di contenuta ironia sino al finale con finalmente l'abbuffata di tagliatelle ! Per non parlare dell'esame universitario, saggio di mostruosa bravura da parte di Sordi. Il finale simboleggia la vittoria dell'eterno perdente, ma con la consueta punta di amarezza di Risi.
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