Regia di Roar Uthaug vedi scheda film
Incursione scandinava nel genere catastrofico. Sfortunatamente Uthaug si limita a fare copia e incolla degli innumerevoli analoghi prodotti Made in USA.
Che i norvegesi decidano di allargare i propri orizzonti cinematografici, uscendo dal (premiato) asse thriller – black comedy, ci sta. E che avendo a disposizione discreti mezzi finanziari decidano di provare col genere catastrofico ci sta anche quello. Ma il vero problema qui non risiede tanto nel 'cosa' ma quanto più nel 'come'. Parliamoci chiaro: prendere il solito spunto di una qualche catastrofe naturale imminente e fare di ciò un film è ormai pane quotidiano hollywoodiano da oltre quarant'anni. E da un punto di vista strettamente tecnico sono sempre -B Movies a parte- prodotti impeccabilmente confezionati. E allora un'incursione scandinava in tale riserva privata di caccia yankee avrebbe avuto un senso solo declinando l'idea secondo canoni del tutto distinti da quelli americani. Rivisitando cioè il genere attraverso occhi e sensibilità diverse. “The Wave” di Roar Uthaug è invece un copia e incolla senz'anima dei tanti prodotti Made in America di cui sopra, dai quali si distingue al limite solo per il buon gusto (europeo) di risparmiare al pubblico pagante l'insulto aggiunto di migliaia di bandiere nazionali (metaforiche e non) al vento. E infatti prende 4 anziché 3.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta