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Il villaggio dei dannati

Regia di Wolf Rilla vedi scheda film

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La recensione su Il villaggio dei dannati

di maghella
8 stelle

Insieme a “La guerra dei mondi”-1953 di Byron Haskin e a “L'invasione degli ultracorpi”-1956 di Don Siegel questo “Il villaggio dei dannati” fa parte di una trilogia che mescolava horror e fantascienza, che tanto successo ebbe dalla metà degli anni '50 fino agli anni '60.

 

“Il villaggio dei dannati” ha una prerogativa in più rispetto ai due film precedenti: il soggetto principale che procura morte e terrore sono dei bambini biondi, bambini alieni nati in una piccola cittadina americana.

 

In una giornata qualunque, nell'arco di qualche ora, una cittadina americana rimane isolata da ogni via di comunicazione. Tutti gli abitanti e gli animali che vi abitano cascano in un sonno profondo, procurando allarme tra l'esercito americano che si trova ai confini del paese per delle esercitazioni militari. Al risveglio della popolazione tutto appare tornare alla normalità, in verità dopo un paio di mesi, tutte le donne in età fertile si accorgono di essere rimaste incinte.

Lo sgomento nasce nelle donne sicure di non aver procreato in modo naturale il figlio, la gravidanza delle neo mamme è seguita dallo Stato militare e da uno scienziato del posto, Gordon Zellaby. Anche la giovane moglie di Gordon, Anthea, aspetta un figlio concepito in modo anomalo proprio in quella giornata particolare.

 

I bambini nascono tutti lo stesso giorno, tutti biondi e con occhi “strani”, appaiono subito più grandi rispetto alla loro età, di perfetta costituzione, nel crescere manifestano capacità di intelligenza e di telepatia fuori dal comune.

 

La gente del posto non li accetta, ne ha paura, li isola e loro si isolano, punendo (anche con la morte apparentemente casuale) chiunque si metta contro di loro. Intanto l'esercito scopre che anche in altre parti del mondo sono nate creature bionde e super dotate di poteri telepatici e intelletto, che cercano di prendere il sopravvento e forse conquistare il paese che abitano (o occupano?). Cosa fare? L'esercito vuole isolare i bambini prima che diventino troppo pericolosi, Gordon Zellaby propone di rinchiuderli in una scuola sotto la sua responsabilità, affascinato dalle loro capacità, da vero scienziato, non vuole perdere un'occasione di studio così preziosa.

 

Ma quando a delle doti così uniche si uniscono freddezza e cattiveria anche l'aspetto scientifico passa in secondo piano, Gordon dovrà prendere la decisione che porrà fine alle troppe morti causate dai bambini malefici.

 

Cosa rende davvero classico questo film? La sequenza in cui il letargo anomalo cade su tutta la popolazione è una delle parti più terrificanti, non solo del film, ma di tutto un genere cinematografico. La descrizione silenziosa dei vari personaggi, che torneranno poi nella storia, che sono colpiti dal sonno improvviso è esemplare: la macchina da presa segue tutti i momenti interrotti delle persone, chi stirava, chi guidava, chi parlava al telefono... tutto è come cristallizzato, la cappa trasparente che copre la città in questo anomalo incantesimo è quasi percettibile anche se invisibile.

 

Ma quello che davvero rende unico il film è la scelta di concentrare su dei bambini il male. Gli alieni non sono mostri, non è un “blog” informe, ma bimbi intelligenti e belli, con mamme umane, che inesorabilmente cercano in quei figli una tenerezza e un amore di cui sono incapaci. Un futuro terribile e freddo (come la guerra che c'era in quegli anni), in cui l'assenza delle emozioni è vista come una forza, un potere per non lasciarsi influenzare da eventuali debolezze dovute ai semplici rapporti umani: amore, affetto, rispetto ecc..

 

Bambini terribili, la demolizione della famiglia, l'odio per il diverso e l'incomprensibile, questi sono gli elementi forza per un film intramontabile.

 

Wolf Rilla ha fatto poco prima e poco altro dopo questo film, che l'ha comunque reso “immortale” per gli amanti di un certo genere cinematografico.

 

George Sanders è un grande attore, ma in questo caso il suo ruolo non è fondamentale per la riuscita del film, non quanto l'atmosfera angosciante, il gruppo dei bambini diversi dagli altri ma tutti uguali tra di loro è il vero protagonista indiscusso di questo piccolo-grande film.

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