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The Neon Demon

Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Neon Demon

di maghella
6 stelle

Preciso subito che questa non è una “normale” recensione, così come il film non è un horror.

Non è un horror nel senso classico del termine al quale fanno riferimento i film che si classificano come tale. La storia non ha niente (o quasi) della struttura narrativa propria dell'horror, si avvale solamente di alcuni elementi non del tutto elaborati ma piuttosto sacrificati ad una tematica più concettuale.

Per semplicità mia (e forse anche vostra nel comprendermi meglio), svolgo questa “non-recensione” in punti.

  1. Protagonista: Elle Fanning è Jesse la nostra eroina: bella, bellissima, vergine e quindi luminosa di una luce speciale e unica in un mondo viziato e senza pudore e vergogna. Jesse incarna la bellezza acerba e pura. La bellezza mitologica, fatata e quindi irreale e allo stesso momento già morta. Jesse ha la bellezza consapevole delle statue, delle dee e dei demoni. E' adorata e odiata per questo.

  2. Trama; Jesse arriva a Las Angeles senza un passato, senza legami, come una vittima sacrificale firma un contratto (o un patto col diavolo...speravo io) che la lega al mondo della moda, scavalcando importanti step che per lei sono inutili. Ogni porta e portone è già spalancato di fronte alla sua bellezza e alla sua luce.

  3. Chi circonda Jesse in tutto questo? Modelle-streghe, che si sono già inchinate al “dio” chirurgo per poter modificare e rendere eterna la loro bellezza. Ruby (una brava Jena Malone), una truccatrice-fattucchiera, che trucca vivi e morti quasi per modellarli ad una eterna giovinezza.

  4. Ci sono uomini nel regno della bellezza? Sì, ma sono solo di passaggio, uno strumento necessario per arrivare all'Olimpo del successo. Gli uomini vanno sedotti, “scopati” o utilizzati per ottenere fama e successo. La bellezza femminile ha un valore se si specchia negli occhi estasiati di un uomo che può darne un senso.

  5. Si entra in empatia con Jesse? Si ha timore per lei? Si ha curiosità nello scoprire cosa le accadrà? No, non è un film concepito per assecondare le aspettative dello spettatore. E' un film che si sfoglia come un bel book patinato. Si ha la continua sensazione di assistere a qualcosa di molto bello ma poco affascinante.

  6. La mia sensazione personale è stata quella di vedere e quasi toccare una bella statua glaciale priva completamente di anima e trasporto.

  7. Delusione personale: mi aspettavo un horror di ottimo livello, mi sono ritrovata a vedere un film intellettuale con alcuni elementi “horroriferi” ma niente di più. Ho avuto come la sensazione che lo stesso N.W.Refn si sia lasciato influenzare e prendere la mano nel cercare la bellezza in quanto tale, tralasciando quasi ad un livello marginale quelli che potevano essere spunti interessanti.

  8. Cosa non mi è piaciuto. Sicuramente la seconda parte è stata quella che più mi ha deluso di più. Oramai avevo capito che non ci sarebbe stato lo svolgimento che mi aspettavo e non bastano 4 scene finali per risolvere un genere. Inoltre (quasi per paura di rimanere incomprensibile) proprio sul finale viene inserito un “pistolotto” da parte della protagonista a mo' di spiegazione che sinceramente ho trovato inopportuno e inutile.

  9. Cosa mi è piaciuto. Nella prima parte c'è una scena che ho trovato veramente affascinante e che mi aveva fatto ben sperare. Jesse entra nella sua camera di Motel e intravede un'ombra sul suo letto, un'ombra che si scoprirà essere poi un puma che gli ha sbranato tutto il letto. Una chiara citazione de “Il bacio della pantera” del 1942 di Jaques Tourneur. Il puma come incarnazione delle invidie e delle gelosie, come reduce di un'antica popolazione di donne mitologiche e bellissime tornate per essere le nuove dee. L'ottimo spunto viene lasciato sospeso e appena accennato con la presenza di grossi felini imbalsamati nella casa dove si compie il sacrificio finale.

  10. Uomini: se il film punta tutto sulle figure femminili, io sono stata incuriosita soprattutto dal personaggio di Keanu Reeves, il direttore del Motel. Un moderno Norman Bates che gestisce il suo Motel esclusivamente per poter soddisfare il suo istinto omicida da serial Killer. Ottimo personaggio che arriva e sparisce senza troppe spiegazioni a uso e consumo di una storia che ad un certo momento non sa più cosa farne. Meriterebbe una sceneggiatura a parte

  11. Conclusioni: film che rimane forse ostico ad una prima visione, che è sicuramente pieno di rimandi storici e iconografici più di quanto si possa (io possa) intuirli. Per me rimane soprattutto non affascinante e questo è l'aspetto che più mi delude e difficilmente perdono ad un film di tale livello e di così alte pretese.

    Forse sono per una bellezza più “sporca”, meno mitologica e concettualizzata...io sarei quella che vomita l'occhio.

 

Bella Heathcote

The Neon Demon (2016): Bella Heathcote

 

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