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Il codardo

Regia di Satyajit Ray vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Il codardo

di alan smithee
8 stelle

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 - RETROSPETTIVA SATYAJIT RAY

Un giovane scrittore con ambizioni di sfondare nel cinema come sceneggiatore, si trova a passare in macchina lungo una zona disabitata, incastonata tra foreste e campi destinati a colture. Un guato alla macchina lo costringe a chieder aiuto preso la più vicina abitazione, che si rivela una bella casa colonica di un coltivatore di tè.

Il padrone di casa, un po' rozzo ma cordiale e generoso, lo accoglie a braccia aperte e lo ospita nella bella stanza degli ospiti.

In loco l'uomo viene presentato alla moglie del proprietario, una donna bellissima che lo scrittore subito non riconosce, scoprendo in seguito trattarsi di una sua ex fiamma di gioventù.

Nonostante l'atteggiamento prudente e remissivo della bella donna, l'uomo sente rinascere in sé quell'attrazione che rese esplicito il loro amore, e tenta in qualche modo di persuadere la signora a dedicargli le attenzioni tipiche del loro trascorso passato, senza tuttavia decidersi mai a sbilanciarsi in un atto di coraggio che possa esplicitare le sue intenzioni, preoccupato come resta di mettere a repentaglio tutti i suoi ambiziosi progetti professionali.

Satyajit Ray torna a parlarci delle insidie che assediano e minacciano l'unione familiare che il tempo tende a rendere come uno status senza sentimenti, ma nel contempo focalizza la sua analisi sul comportamento, tutt'altro che onesto e manifesto, che il ragazzo ostenta, tentando con il suo atteggiamento di falsa cortesia e calcolata circostanza, di approfittare della ruvida generosità del padrone, per indurre la bella sposa a cedere alle sue reiterate lusinghe di amante che non intende mettersi allo scoperto.

Un vigliacco insomma, un codardo che si vedrà costretto a piegarsi alla moralità di una coppia resa un po' più statica e meno appassionata dalla tutt'altro che poetica quotidianità di quel luogo sperduto tra i campi.

Da una propria sceneggiatura, Ray dirige un film intenso e conciso che si avvale della valida prestazione di due suoi noti attori di riferimento, Soumitra Chatterjee (molti film con Ray, tra cui l'Apu adulto del film conclusivo della trilogia), e Madhabi Mukherjee, ovvero l'indimenticabile Charulata, nonché la protagonista femminile de La grande città.

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