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Via dalla pazza folla

Regia di John Schlesinger vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Via dalla pazza folla

di giansnow89
9 stelle

L'incipit del film è di una cattiveria rara. L'industrioso ma povero pastore Gabriel Oak va a chiedere la mano della giovane Bathsheba presso la zia della ragazza. La zia millanta che ci siano state altre tre dozzine di pretendenti che hanno chiesto la mano prima di lui, e lo respinge. A quel punto, Bathsheba insegue il pastore, e tutti pensiamo "Ah, adesso smentisce la millanteria della zia e accetta la proposta". Invece la sfrontata nega sì che ci sia un codazzo di pretendenti dietro di lei, ma nel contempo rifiuta recisamente di sposare l'uomo, anche con una certa fastidiosa alterigia. Insomma, l'ha inseguito per prima illuderlo, e poi prendersi gioco di lui. Questa Bathsheba, che poco tempo dopo erediterà una ricca fattoria, ricorda molto - per cogliere un attimo la grana della sua personalità - Rossella O'Hara: nelle civetterie, negli sguardi falsamente invitanti e lascivi, nella passione incomprensibile per uno smidollato, e soprattutto nell'odiosità, è tale e quale. L'asse portante del film è chiaro fin da subito, quindi: Bathsheba e Gabriel sono lontanissimi, per sentimento e anche per classe sociale; e più avanza il film, più si allontanano. Cosa potrà riavvicinarli, cosa farà scattare la scintilla fra di loro (perché lo sappiamo, prima o poi scatterà)? Attorno alla giovane proprietaria ronzano personaggi che hanno una mano di carte migliore di Gabriel da mettere sul piatto: un ricco vicino che ha perso la testa per lei, e soprattutto un militare farfallone che riesce nel cimento di espugnare la fortezza del cuore di Bathsheba. E' la parabola perfetta per un film sentimentale: lo spettatore parteggia fin dal primo momento per l'eroe (il coscienzioso Gabriel) e si strugge al pensiero che la fanciulla imbocchi continuamente sentieri sbagliati, che la condurranno invariabilmente a dei vicoli ciechi. In cuor nostro, sentiamo che Bathsheba meriti una punizione per la sua miopia. Quando sul finire la ragazza insegue Gabriel, più per la necessità contingente - gli altri due contendenti si sono eliminati a vicenda - che per uno spasmo amoroso reale, ci auguriamo che l'uomo la molli sul posto come il miglior Rhett Butler. Le circostanze sono le medesime. Gabriel è però troppo perdutamente innamorato e da troppo tempo per lasciarsi sfuggire l'occasione e così corona infine il proprio sogno d'amore.

 

Il lirismo che permea l'intera pellicola è grandioso e incantevole. Le inquadrature delle scogliere a strapiombo e delle verdi colline a perdita d'occhio sembrano dei dipinti per quanto sono di una bellezza malinconicamente irreale. La colonna sonora è favolosa. 

 

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