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Via dalla pazza folla

Regia di John Schlesinger vedi scheda film

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La recensione su Via dalla pazza folla

di emmepi8
8 stelle

Ancora eravamo ai tempi che il regista girava in Inghilterra e quindi tempi di emotività raffinata, che in America, dopo alcune prove ottime (le prime) ha dovuto tralasciare fino ad arrivare nel finale (morto da poco) allo sfacelo. Qui è forte di una idea di cinema sostenuta da una fotografia mirabile di Nicholas Roeg, futuro ed interessante regista. E' un cinema che non si fa più, ma non perché il pubblico non lo accetta, anzi, è solo che non ci sono certe visioni di cinema se non, da qualche sporadico sopravvisuto come Polansky.
Diciamo subito che il film funziona molto bene e gli attori sono formidabili, almeno tre divi del Free-cinema, ma nel finale si nota, e non poco, un rimaneggiamento che la distribuzione ha voluto tagliando oltre venti mnuti di film e questo incide notevolmente dando uno squilibrio nella parte finale.
Il resto è godibile, e come tutte le storie di Hardy (fortunatissimo al cinema, con sempre con splendidi films) tocca corde oscure dell'umanità.

Sulla trama

Bathsheba, eredita una fattoria di cui diventa proprietaria in prima persona. Si nega al matrimonio con Gabriel, che poi diventerà il suo fattore, e mette in attesa il maturo signore Boldwood. L'amore arriva, ma è un amore disgraziato di uno scapestrato ufficiale, che vive a sbafo ed ingannondo una poveretta che poi morirà in piena povertà, dando alla luce un bambino morto. Bathsheba si accorge del comportamneto del marito, ma non riesce a farne a meno, fino al momento della tragedia della ragazza; infatti lui intenta un finto suicidio, confessando alla moglie che non l'ha mai amata. La donna allora si affida sconcertata alla corte di Boldwood, ma quando riappare il marito, creduto morto, il signore non esita ad ucciderlo vedendosi mettere in crisi il suo sospirato matrimonio. Ed ecco che a Bathsheba non resta che ripiegare in Gabriel, che è sempre stato l'uomo giusto, ma che un orgoglio smisurato glielo ha fatto rinunciare.

Su Prunella Ransome

La ragzza ingannata ed amata dall'ufficiale, parte un pochino trascurata in fase di scenggiatura

Su Alan Bates

Personaggio forte e robusto, in cui Bates assolve tutte le speciche caratteriali del personaggio. Una bella interpretazione di questo attore bravissimo, ma mai divo.

Su Peter Finch

Adattissimo a questo ruolo, ma un po' trascurato nella storia, manca qualche tassello per renderlo completo, aprescindere che lui è bravissimo

Su Terence Stamp

Personaggio adattissimo a questo attore che era il fenomeno sorgente e maledetto del momento. Poteva essere diventato molto di più e ne aveva tutte le carte, ma ad un certo punto c'è stato un crollo, e poi una ripresa ma nella piena maturità

Su Julie Christie

La divina creatura del free cinema. Una grandissima che si è momentaneamente persa in America per un Love story inadatta con Warren Beaty, in cui si è quasi rovinata

Su John Schlesinger

Forse l'utima regia prima di passare in America definitivamente. Un passo buono, un sgretolato dalla forzatura di un montaggio non voluto, ma sentiamo benissimo le mani forti della sua direzione

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